Dopo martedì la partita si sposterà a Roma, dove Maroni guiderà una delegazione trasversale. La Lombardia chiederà tutte e ventitré le materie ritenute negoziabili dalla Costituzione. Ma, anche per venire incontro alle richieste delle minoranze, sono state ordinate per priorità, nell’ambito di sei aree tematiche. L’obiettivo del centrodestra è di arrivare all’unanimità del voto, anche se i due consiglieri di Mdp (che siedono nel gruppo misto) hanno già fatto sapere che in Aula voteranno contro la risoluzione. Temi principali di confronto, il coordinamento del sistema tributario, l’organizzazione del settore istruzione, la piena competenza in materia di sanità e di tutela della salute.
«Abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti verso un testo condiviso - ha detto il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo (Lombardia Popolare) - stiamo lavorando tutti con spirito costruttivo». Il consigliere M5S Eugenio Casalino ha parlato di «astensione tecnica». «Ma - ha aggiunto - c’è tutta la volontà di arrivare a un voto positivo martedì in Aula, a patto di sciogliere alcune criticità». A lamentare i “tempi strettissimi” per la discussione è stato Fabio Pizzul, del Pd, che però ha confermato «l’impegno ad arrivare a un documento più condiviso». Leggi l'articolo completo su
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