Razzo cinese, allarme della protezione civile: «Frammenti potrebbero cadere in Sicilia e Sardegna»

Il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del razzo cinese PRC-CZ5B è previsto fra sabato 30 e domenica 31 luglio

La caduta del razzo cinese fuori controllo spaventa anche l'Italia. Tra sabato 30 e domenica 31 luglio è atteso il rientro incontrollato nell'atmosfera del razzo spaziale di Pechino «Lunga Marcia 5B CZ-5B» e gli esperti parlano di tre differenti orbite che potrebbe compiere, ma che è impossibile individuare il punto esatto dell'impatto.

Il razzo cinese pesa 23 tonnellate e potrebbe cadere in un tratto compreso tra il sud della Sardegna, la Sicilia e una porzione meridionale della Calabria.

 

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Le possibili orbite

Il mondo punta gli occhi al cielo. Tra sabato 30 e domenica 31 luglio, dunque, il razzo cinese PRC-CZ5B cadrà sulla Terra. In questo arco temporale sono previste, sull’Italia, tre differenti orbite che potrebbero interessare, per alcuni secondi, cinque porzioni di territorio delle isole e del Sud Italia, sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia spaziale italiana.

Il punto è che prevedere quando un oggetto proveniente dallo spazio cadrà sulla Terra è (con buona approssimazione) possibile; mentre sapere in anticipo dove cadranno i detriti è molto più complicato (se non impossibile). 

 

Protezione civile al lavoro

Il direttore generale della Protezione civile regionale, Antonio Pasquale Belloi, e il suo team hanno partecipato a una riunione del Comitato operativo nazionale, convocato dal capo dipartimento Fabrizio Curcio per fare il punto sul rientro sulla Terra del secondo stadio del razzo cinese PRC-CZ5B: è comunque ritenuta bassa la possibilità che uno o più frammenti del razzo possano colpire l'Italia, ma non è ancora possibile escluderla totalmente.

 

Il precedente

La Protezione civile della Sardegna era stata allertata per un evento simile nel maggio del 2021, in occasione del rientro incontrollato sulla Terra del lanciatore spaziale cinese 'Long March 5B'. In quel caso erano previste tre traiettorie che avrebbero potuto coinvolgere l'Italia e, in particolare 9 regioni del centro-sud, cioé Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Nel maggio 2020 frammenti di un altro lanciatore Lunga Marcia 5B cinese erano finiti in una zona popolata dell'Africa, in Costa d'Avoria, e avevano danneggiato edifici, ma non causarono feriti

 

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