Randisi-Vetrano: Riccardo 3 è l'avversario in sedia a rotelle: al Palladium di Roma

Randisi-Vetrano: Riccardo 3 è l'avversario in sedia a rotelle: al Palladium di Roma
Tutto è fatto della stessa sostanza di cui sono fatti gli incubi in Riccardo 3. L’avversario. Accade così che un trono diventi una sedia a rotelle e un palazzo reale un ospedale psichiatrico. Nella pièce di Francesco Niccolini - in prima romana al Palladium dal 7 al 9 febbraio - la vicenda di Riccardo di Gloucester è rivisitata in chiave moderna. In scena Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che curano anche la regia.


Il cospiratore shakespeariano è accostato al pluriomicida Jean-Claude Romand, raccontato nel romanzo L’avversario di Emmanuel Carrère. Vetrano come si è approcciato al personaggio?
«La credibilità è fondamentale, cerchiamo sempre una verità recitativa. Mi ha aiutato pensare a Jean Claude, che ha ucciso la sua famiglia dopo aver vissuto una vita nella menzogna. A me è servito moltissimo pensarmi con una doppia anima. Sono Romand che attraverso Riccardo III rivive la propria vita e i suoi incubi».

Randisi perché questo accostamento?
«È stata un’esigenza nostra, che in tre (con Giovanni Muschella) dovevamo interpretare più personaggi al servizio del percorso della catarsi e della redenzione del protagonista».

C’è più malvagità o follia?
Randisi «La follia è la scintilla, ma la causa è la fragilità, la paura di accettarsi per come si è e il desiderio di diventare qualcosa di più. Questo può diventare follia o violenza. L’uomo comune è esposto a questo rischio. La redenzione coincide con l’accettazione della morte. (Randisi)

Vetrano «Viviamo in un periodo di dittatori e di efferati delitti. Il testo, con le parole di Shakespeare, è molto contemporaneo»

Lavorate in coppia dal 1976, qual è il segreto?
Vetrano «Da quarant’anni ci sopportiamo. Noi abbiamo sempre sostenuto l’idea dell’unità che si raggiunge attraverso due metà che dialogano tra di loro. L’equilibrio si deve trovare di volta in volta, non esiste una formula, sta nella consapevolezza che non siamo nella ragione e che la soluzione migliore è a metà tra i nostri due pensieri».

E il futuro?
Vetrano «Ci sono fermenti, giovani attori e autori che scrivono cose interessanti. La legge sul teatro non aiuta. Per sostenersi i giovani devono fare cinque spettacoli diversi ogni anno»

Randisi «Una caratteristica che ci differenzia è la curiosità di vedere il lavoro degli altri, andiamo tantissimo a teatro, a vedere anche quello che non è nelle nostre corde. Per il futuro continueremo su questa strada, sappiamo che la soluzione migliore è a metà tra i nostri due pensieri. Peccato che siamo tutti vessati da una legge inadeguata»

Vetrano l’abbiamo vista anche al cinema, in Pinocchio di Garrone
«Matteo mi conosceva a teatro e mi ha chiesto di fare la faina, che poi è stata eliminata. Ho interpretato il maestro ed è stata un’esperienza forte. Tutto quello che ha messo è nel libro, mentre nelle altre riduzioni non ci sono molte scene. Un progetto che Matteo aveva sin da piccolo, poi ha fatto anche un gran lavoro su Benigni, facendo venir fuori la povertà che in altre versioni non c’era. Pinocchio è di legno perché solo alla fine diventa un bambino. Con questo film ha realizzato il suo sogno da bambino».


RICCARDO 3. L’AVVERSARIO venerdì 7 e sabato 8 ore 20,30; domenica 9 ore 18, Biglietti: intero 15 €, ridotto 12 euro, Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma - Tel: 06 5733 2772


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