Bambina bevve soda caustica al posto dell'acqua, la rabbia del papà: «Operata 45 volte, il risarcimento non basta»

La piccola si trovava ad un ricevimento di matrimonio in una sala ricevimenti di Turi, nel barese. Attualmente è costretta a continui interventi

Bambina bevve soda caustica al posto dell'acqua, la rabbia del papà: «Operata 45 volte, il risarcimento non basta»

Una vita rovinata, per colpa di un tragico incidente. Anna Maria, che all'epoca dei fatti aveva solo 9 anni, nel 2017 ha bevuto soda caustica al posto dell'acqua. La bambina si trovava ad un ricevimento di matrimonio, con i suoi genitori; adesso, per colpa di questa sciagura, deve sottoporsi a continui interventi per dilatare l'esofago. Suo padre ha dichiarato al Corriere: «Nessuno le ridarà un’infanzia serena».

 

La disgrazia

La sera del 31 luglio 2017 a villa Menelao a Turi, Anna Maria chiese un bicchiere d’acqua, bevve un sorso e iniziò a sentirsi male: Il cameriere, infatti, le aveva servito per errore un liquido altamente corrosivo, travasato dal recipiente a una bottiglia di vetro, identica a quelle in cui normalmente si trova l’acqua.

Da quel momento, è cominciato il calvario: 45 interventi chirurgici, diversi ricoveri tra Bari e Parma e interi anni trascorsi tra un ospedale e un altro. Lo scorso febbraio, il Tribunale civile di Bari ha condannato Villa Menelao a risarcire la famiglia e la sentenza è passata in giudicato.

 

Le parole del padre

Durante l'intervista al Corriere, il papà della malcapitata ha detto: «Nessuno ci ridarà indietro questi anni di sofferenza immane, in cui abbiamo avuto l’impressione di finire all’inferno.  È una bambina forte, ormai una ragazza, che ha vissuto un’esperienza traumatica e che vuole provare ad andare avanti. Nessuno le ridarà un’infanzia serena. Però ha già progetti importanti: vorrebbe fare il medico, ci tiene tanto». 

Poi, parlando della sentenza, ha aggiunto: «Quando è cominciato il processo penale ho sentito dire che il procedimento nemmeno si doveva aprire. Per non parlare dell’avvocato dell’assicurazione, il cui comportamento è stato disgustoso. Non abbiamo ricevuto un minimo di solidarietà. Non parlo di soldi, non mi interessano. Parlo di rapporti umani che non ci sono minimamente stati». 

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