Esplode una palazzina, due persone estratte vive dalle macerie. «Forse una fuga di gas»
I vigili del fuoco erano intervenuti nel rione per spegnere un rogo che era divampato al sesto piano di un condominio a otto elevazioni: le persone a settimo e ottavo piano, bloccate da fiamme e fumo, sono state messe in salvo dai pompieri con un'auto scala, mentre una decina di persone è stata medicata dal personale medico delle ambulanze del 118, altre sono state trasportate in ospedale.
Mentre erano impegnati a spegnere l'incendio però i pompieri sono stati prima minacciati e insultati, e poi derubati di importanti attrezzature di soccorso: durante le fasi concitate dei soccorsi qualcuno ha rubato attrezzature che si trovavano a bordo del mezzo dei vigili del fuoco.
COMANDANTE, 'AUTOPROTETTORI RESTITUITI' Gli autoprotettori, maschere con bombole di ossigeno per accedere in locali pieni di fumo, rubati ai vigili del fuoco due giorni fa nel rione Librino sono stati trovati, scarichi, su mezzi dei pompieri. Lo rivela il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Catania, Giuseppe Verme, che condanna il gesto, «esecrabile, senza giustificazione e penalmente rilevante», e lo collega «alla volontà di prestare personalmente soccorso a familiari bloccati nel palazzo in fiamme».
«Il furto ci ha messo in difficoltà - osserva il comandante - perché il personale non ha potuto utilizzare gli autoprotettori rubati ed è un fatto molto grave. Non ci sono scuse, ma purtroppo accade quando qualcuno ha paura». L'ing. Verme dell'accaduto ha già «parlato con il prefetto Claudio Sammartino» che «si recherà in caserma a esprimere solidarietà ai vigili del fuoco». «Sarebbe bello - dice - che il quartiere chiedesse scusa per quanto accaduto esprimendo vicinanza ai pompieri che lavorano per salvare vite umane». Leggi l'articolo completo su
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