Poliziotto a processo, a 32 anni portava la fidanzata 15enne nei locali per scambisti. Ora convivono: «Sarà il papà dei miei figli»

Il 32enne è accusato di pornografia minorile, oltre a essere stato sospeso dal servizio

Poliziotto di 32 anni portava la sua fidanzata 15enne nei locali per scambisti, ora convivono. Lei: «Lo vedo come il papà dei miei figli»

Il primo incontro tramite l'app di incontri Badoo nel 2016. Poi l'amore cresce e dopo qualche mese lui la porta anche in un club per scambisti per farla esibire in prestazioni erotiche. Ma c'è un problema: lei ha 15 anni, lui 32. A porre l'accento sulla gravità della vicenda anche un altro «piccolo» particolare: l'uomo era poliziotto del Reparto volanti della Questura. Lei però gli giura amore eterno.



Il padre dell'adolescente ha denunciato l'accaduto: il 32enne è accusato di pornografia minorile, oltre a essere stato sospeso dal servizio. Com'è andato il processo? Il pm Stefano Pizza ha chiesto una condanna pari a 10 anni di reclusione. Mentre si attende la sentenza (arriverà tra qualche mese) i due sono cresciuti. Lei è diventata una donna maggiorenne ed ha dichiarato a Open di «voler costruire una famiglia con lui».

Un tour a luci rosse

Un tour a luci rosse nella Capitale, dalla Tuscolana alla Cassia, fino ad Acilia. La ragazzina quindicenne non è mai stata mai fermata da nessuno: appariva come una giovane donna di 18 anni. Lui, senza identificarsi come poliziotto, faceva da garante. La procura aveva contestato anche la diffusione di video o fotografie che avrebbero catturato le prestazioni erotiche. Ma la difesa dell’agente, come riporta Open, ha sempre sostenuto che «si tratta di materiale scambiato privatamente tra i due». E che l’uomo «non era a conoscenza della minore età della ragazza», ma ne sarebbe «venuto a conoscenza solo molto tempo dopo».

«Non ci fu nessuna manipolazione»

A distanza di anni, lei è sicura: «Non c'è stata nessuna manipolazione da parte di lui». Dal loro primo incontro non si sono mai lasciati tranne che per i periodi che lui ha passato in carcere. Ovvero un anno e mezzo, la prima volta, e poi otto mesi. Ora convivono insieme serenamente. 

Fuori di casa

La figlia non rivolge più la parola al papà perché «colpevole» di aver denunciato il suo compagno dopo aver trovato le chat compromettenti sul suo telefonino: «Mi ha buttato fuori di casa, all’epoca. Ho dovuto raggiungere mia madre in Germania. A oggi, non ci parliamo più». Sostiene invece che la famiglia dell’imputato sia diventata la sua: «Se verrà condannato? Non voglio nemmeno immaginarlo. Lo vedo come il padre dei miei figli».

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