Una
donna che è bersaglio della
violenza di un uomo, se indossa una divisa è anche una «vittima del dovere». L'ha stabilito il Consiglio di Stato con una sentenza pubblicata ieri, vigilia della Giornata internazionale del 25 novembre, a conclusione (forse) della ventennale battaglia amministrativa e giudiziaria combattuta da una
poliziotta che vive e lavora in Veneto.
Dopo essere rimasta gravemente ustionata per mano dell'ex fidanzato, la dipendente del ministero dell'Interno ha dovuto trascinare più volte in giudizio proprio il Viminale, per vedere riconosciuto il proprio diritto ad ottenere i benefìci previsti dalla legge.
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