Piazza Fontana, Mattarella incontra le vedove di Pinelli e Calabresi: «Depistaggi colpevoli»

Strage di Piazza Fontana 50 anni dopo. «L'identità della Repubblica è segnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionale dell'Agricoltura», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Milano. 


«Ci troviamo a Palazzo Marino, luogo della democrazia della comunità milanese, contro il quale la ferocia di terroristi neofascisti tentò di replicare, undici anni dopo, la strage di Piazza Fontana».

Per il presidente «l'attività depistatoria di una parte di strutture dello Stato è stata, quindi, doppiamente colpevole». Secondo il capo dello Stato, fu «un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali e reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent'anni dall'entrata in vigore della sua Costituzione. Disegno che venne sconfitto».


«Nel momento in cui facciamo memoria delle vittime di piazza Fontana - e, con loro di Giuseppe Pinelli, del commissario Luigi Calabresi - sappiamo di dover chiamare le espressioni politiche e sociali del Paese, gli uomini di cultura, l'intera società civile, a un impegno comune: scongiurare che si possano rinnovare in Italia le fratture terribili in cui si inserirono criminalmente quei fatti. Il destino della nostra comunità̀non può̀ essere preda dell'odio e della violenza. Per nessuna ragione la vita di una sola persona può̀essere messa in gioco per un perverso disegno di carattere eversivo», ha concluso.

 

«Disinvolte manipolazioni strumentali del passato, persistenti riscritture di avvenimenti, tentazioni revisioniste alimentano interpretazioni oscure entro le quali si pretende di attingere versioni a uso settario, nel tentativo di convalidare, a posteriori, scelte di schieramento, opinioni di ieri».  Mattarella ha citato anche quanto detto in passato dal suo predecessore, Giorgio Napolitano, in cui spiegava che «non brancoliamo nel buio in un'Italia dei misteri». Della vicenda di Piazza Fontana, insomma, «si conoscono origini e responsabilità».

Il presidente ha ricordato oltre alle vittime della strage di Piazza Fontana anche l'anarchico Giuseppe Pinelli e il commissario Luigi Calabresi, alla presenza dei familiari, «con commozione».  «Nel momento - ha detto -  in cui facciamo con commozione memoria delle vittime di piazza Fontana - e, con loro di Giuseppe Pinelli, del Commissario Luigi Calabresi - sappiamo di dover chiamare le espressioni politiche e sociali del Paese, gli uomini di cultura, l'intera società civile, a un impegno comune: scongiurare che si possano rinnovare in Italia le fratture terribili in cui si inserirono criminalmente quei fatti».

Per il presidente «il destino della nostra comunità non può essere preda dell'odio e della violenza. Per nessuna ragione la vita di una sola persona può essere messa in gioco per un perverso disegno di carattere eversivo».


Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella era arrivato verso le 14 a Palazzo Marino. Ad accoglierlo all'ingresso il sindaco Sala e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Con loro il  presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè e il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime, Carlo Arnoldi. Nell'aula di Palazzo Marino, oltre ai consiglieri comunali, ai membri della giunta milanese e ai famigliari delle vittime di piazza Fontana, presenti anche il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, il questore di Milano Sergio Bracco, il prefetto Renato Saccone, il segretario della Cigl Maurizio Landini, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, il parlamentare Pd Emanuele Fiano, l'europarlamentare ed ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente dell'Anpi di Milano Roberto Cenati, e il figlio del commissario Calabresi, Mario. Tra il pubblico anche il magistrato Guido Salvini, che si è occupato dell'ultima indagine su piazza Fontana, l'arcivescovo di Milano Mario Delpini e i rappresentati del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze.

Mattarella, ha salutato e stretto la mano ai familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana e ha incontrato anche le vedove dell'anarchico Pinelli e del commissario Calabresi prima dell'inizio del consiglio comunale. Sono almeno una quarantina ad attenderlo per la commemorazione dell'eccidio, che vede per la prima volta in cinquant'anni la presenza a Milano del presidente della Repubblica. 

Il sindaco Sala

«Antisemitismo, razzismo e fascismo sono veleni da contrastare». Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo intervento in Consiglio comunale, nella seduta straordinaria per i 50 anni dalla strage di piazza Fontana, a cui presenzia anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «La democrazia può essere divisa al momento del voto, ma deve essere unita nei valori di fondo sanciti nella Costituzione - ha concluso -. A Milano, come in Italia, non ci può essere spazio per chi pensa di schiacciare o offendere l'uomo. A questo serve il ricordo di piazza Fontana, strage di matrice fascista, a questo serve la memoria delle vittime». 
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