Le cinque indagate sono italiane. La struttura sarebbe inoltre stata gestita senza autorizzazione amministrativa.
ACQUA RIDOTTA E ABUSO ANSIOLITICI Dalla limitazione al consumo d'acqua - dando non più di un bicchiere a pasto - perchè gli anziani ospiti non 'disturbassero' con richieste di andare in bagno o costringendo a cambiare le lenzuola dei loro letti, all'uso in «quantità smodate e incontrollate, senza alcuna prescrizione medica» di ansiolitici e tranquillanti al fine di ridurli in stato soporoso. Sono alcuni degli «atti vessatori», riferisce la guardia di finanza di Massa Carrara in una nota, contestati a vario titolo a 5 dipendenti di una rsa di Marina di Carrara: la legale rappresentante (anche prestatrice d'opera) e due addette sono finite agli arresti domiciliari, per due loro colleghe scattata la denuncia. La loro età è tra i 60 e i 33 anni.
In una nota le fiamme gialle parlano di «ingiurie, umiliazioni, strattonamenti, percosse e schiaffi» e poi «limitazioni alla possibilità di movimento degli anziani, ordinando loro, con urla e minacce, di rimanere seduti tutto il giorno o legandoli alla sedia o al letto» e ancora, «urla e minacce» per creare «un generale stato di timore e tensione all'interno della casa di riposo». L'attenzione dei militari, si spiega, si è concentrata in particolare «sul clima di sopraffazione e violenza a danno degli anziani da parte sia della responsabile, che è risultata l'unico vera dominus della struttura, sia delle lavoratrici dipendenti che soddisfacevano il volere dell'amministratrice per compiere condotte di maltrattamento in maniere costante e giornaliera».
Le indagini, svolte anche con accertamenti tecnici e sanitari, avrebbero fatto «emergere il totale disprezzo» delle indagate verso gli ospiti, e anche «la crudeltà con cui le indagate erano solite comportarsi», con un metodo «unico di gestione incentrato su umiliazione, prevaricazione e aggressione, tali da indurre molte vittime a desiderare la morte, a rassegnarsi o abbandonarsi alla disperazione».
Leggo.it