Oseghale e la doppia versione: «Era preoccupato solo per aver tradito la moglie»
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«Oggi abbiamo appreso che due persone, che Pamela ha incontrato, sono state iscritte nel registro delle notizie di reato per violenza sessuale», ha commentato l'avvocato Marco Valerio Verni, legale della famiglia Mastropietro. Accade dopo la consulenza depositata dalla criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa, «in cui si mette nero su bianco che Pamela era in stato di minorata difesa e chiunque poteva accorgersene», ha riferito il legale.
Si tratta, ha detto l'avvocato, di un uomo che Pamela incontrò subito dopo il suo allontanamento dalla comunità e di un altro uomo con il quale la 18enne passò la notte prima del giorno in cui morì. Il primo incontrò Pamela subito dopo l'uscita dalla comunità di Corridonia e l'accompagnò alla stazione ferroviaria di Piediripa, con il secondo la 18enne romana trascorse la notte e si fece lasciare la mattina del 30 gennaio alla stazione ferroviaria di Macerata.
Secondo il legale della famiglia e zio della ragazza Marco Verni, il reato è comunque perseguibile d'ufficio. «Noi partiamo dal fatto che Pamela era in stato di minorata difesa già al momento del suo allontanamento dalla comunità» e «anche per lo stato di bisogno» in cui versava, ha sottolineato Verni. «Secondo noi - ha concluso l'avvocato e zio di Pamela - c'è stato qualcuno che se ne è approfittato».
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