Dopo più di sessanta udienze e un anno e mezzo di processo, il Promotore di GIustizia, Alessandro Diddi ha formulato davanti al Tribunale vaticano le richieste di pena per i dieci imputati coinvolti nella gestione e compravendita del Palazzo di Londra, costato al Vaticano una vera e propria emorragia finanziaria. La richiesta per il cardinale Angelo Becciu, all'epoca dei fatti Sostituto per la Segreteria di Stato e accusato per i reati di peculato, abuso d'ufficio, subornazione di teste, è di 7 anni e 3 mesi di reclusione, con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. A questo vanno aggiunti 11 mila euro di multa oltre a 14 milioni di euro di confisca sulla base del danno che secondo i magistrati avrebbe procurato. Per monsignor Mauro Carlino, segretario del cardinale Becciu, la pena richiesta è di 5 anni e 4 mesi e una multa di 8 mila euro.
Le richieste
Per il finanziere Enrico Crasso, già funzionario del Credit Suisse e punto di riferimento di tutti gli investimenti in Segreteria di Stato dagli anni Novanta in poi, sono stati chiesti 9 anni e 9 mesi, oltre a 18 mila euro di multa e 109 milioni di confisca. Tommaso Di Ruzza, ex dirigente dell'Aif, 4 anni e 3 mesi, Cecilia Marogna, la analista incaricata di facilitare la liberazione della suora colombiana rapita in Mali dai Jihadisti, 4 anni e 8 mesi, il finanziere Raffaele Mincione 11 anni e 5 mesi e 15 mila euro, Nicola Squillace 6 anni, Fabrizio Tirabassi 13 anni e 3 mesi, Gianluigi Torzi 7 anni e 6 mesi e Brulhart 3 anni e 8 mesi.
Il processo riprenderà a settembre con la parola alle difese. Il presidente del Tribunale, Giuseppe Pignatone ha assicurato che la sentenza si avrà entro la fine di dicembre, sicuramente prima di Natale
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