Dopo l'installazione della macchina 'Paint Cap Applicator', che svolge in automatico lo stesso lavoro svolto finora dall'operaio, la società ha valutato la possibilità di assegnare al 61enne altre mansioni, ma «purtroppo non è stata reperita alcuna posizione lavorativa vacante, essendo tutti i posti già occupati da altri dipendenti». La ditta riconosce all'uomo l'indennità di legge, ma fallito il tentativo di conciliazione, il licenziamento è diventato effettivo. L'operaio si è rivolto all'avvocato penalista Mirko Mazzali, che all'Adnkronos commenta: «È ingiusto licenziare una persona che ha lavorato 30 anni in un posto, che si ritrova disoccupato a un passo dalla pensione, perché una macchina ha preso il suo posto. Un'ingiustizia tanto più grave considerando che è una persona con una disabilità tale da rendergli difficile la ricerca di un nuovo impiego», chiosa il legale che gli ha fornito il numero di un collega che si occupa di cause di lavoro. Leggi l'articolo completo su
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