Facile immaginare la preoccupazione e la sorpresa dei docenti che, a quel punto, sentivano già le sirene dei mezzi di soccorso. Per la precisione sette ambulanze, due automediche e un elicottero pronto a trasferire i più gravi. Evenienza che non si è creata perché all'arrivo dei vigili del fuoco si è scoperto che si trattava di «odorizzante», una sostanza che si utilizza per rendere «visibile» un gas altrimenti inodore come il metano.
La colpa sarebbe di una ditta vicinissima alla scuola che produce la Tbm, ovvero la sostanza innocua ma con il tipico odoro del gas nell'accezione comune. Si sarebbe trattato di una manovra sbagliata all'interno della ditta che ha permesso la fuoriuscita nell'area del Tbm. A spiegare cosa è accaduto è stato il sindaco Rodolfo Bertoli, arrivato sul posto pochi minuti dopo l'allarme.
«A questo punto chiederò chiarimenti all'azienda ma l'emergenza è rientrata - ha commentato il primo cittadino -. Non c'è stato nessun pericolo e domani l'attività riprenderà normalmente. Anzi alcuni insegnanti sono già rientrati a scuola per mettere in ordine. Quando a scuola hanno sentito il forte odore sono usciti e fuori hanno sentito l'odore ancora più forte. Subito è partito il piano d'emergenza e immediatamente sono arrivati vigili e 118». Il bilancio finale è di una ventina di studenti tra i 7 e i 9 anni accompagnati al pronto soccorso in codice verde a titolo precauzionale, una scelta dovuta per lo più allo spavento. Leggi l'articolo completo su
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