"Non è omicidio ma aiuto al suicidio": 4 anni al medico che uccise la madre

"Non è omicidio ma aiuto al suicidio": 4 anni al medico che uccise la madre
Non è stato omicidio volontario ma aiuto al suicidio e quindi merita 4 anni di carcere. È la condanna decisa dalla Corte d'Assise di Milano che ha riqualificato il reato contestato a Silvia Pasotto, il medico 62enne, che nel settembre scorso preparò un mix di farmaci, poi ingerito dall'anziana madre che, come è emerso dal processo, aveva espresso la volontà di morire assieme alla figlia. I difensori della dottoressa già nei prossimi giorni chiederanno la scarcerazione della loro assistita. 


La prima Corte d'Assise di Milano, presieduta da Giovanna Ichino, oltre a derubricare il reato da omicidio volontario a aiuto al suicidio - lo stesso contestato a Marco Cappato per aver accompagnato Dj Fabo in Svizzera per praticare la 'dolce mortè -, ha concesso alla dottoressa Pasotto le attenuanti generiche ma ha dichiarato l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

Silvia Pasotto, presente alla lettura del dispositivo, è apparsa incredula mostrando emozione e sorpresa per una sentenza che evidentemente non si aspettava. Nei giorni scorsi la dottoressa aveva confidato ai suoi legali, Alessandra Silvestri e Francesco Genovesi, che avrebbe cercato di «avere una vita più serena» al di là di come fosse andato il verdetto. Il pm Giovanna Cavalleri aveva chiesto una condanna a 14 anni di carcere. La dottoressa, in carcere da 8 mesi, aveva confessato di avere preparato, nel settembre scorso, un mix letale di farmaci e di averlo ingerito qualche minuto dopo la madre 82enne, malata da tempo e che le chiedeva «di farla finita» insieme. L'anziana fu ritrovata morta il giorno dopo il tragico gesto, mentre la dottoressa era in stato di incoscienza ma ancora viva. Leggi l'articolo completo su
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