Il ras delle cooperative Buzzi, l'ex terrorista nero Massimo Carminati e i loro sodali si sono resi responsabili di reati gravissimi che hanno avvelenato la res-pubblica romana: hanno gestito appalti, manovrato assegnazioni, corrotto e rubato. Ma fin da subito si era capito che non c'era metodo mafioso: non avevano il controllo capillare del territorio tipico di Cosa Nostra, non hanno ucciso per ottenere l'assoggettamento degli interlocutori o la loro omertà come fanno i clan più spietati. Buzzi e Carminati ottenevano quel che volevano offrendo denaro a grigi funzionari pubblici, posti di lavoro o favori a politici di bassa lega. E per questo vengono condannati. Tutto questo, come ha ribadito la Cassazione, non può dirsi mafia. Gli imputati, sottoposti a regimi carcerari e pene speciali, saranno probabilmente risarciti dallo Stato. Ma chi risarcirà Roma e i romani onesti per un'immagine devastante che ha fatto il giro del mondo? Leggi l'articolo completo su
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