Il giovane, infatti, subito dopo l'omicidio, avvenuto il 3 settembre scorso, avrebbe compiuto un furto in un emporio gestito da cittadini di origini cinesi: avrebbe rubato due penne del valore complessivo di 3 euro. Una telecamera ha ripreso il ragazzo durante il furto. Alcune delle immagini sono state mostrate durante la trasmissione televisiva Quarto Grado ieri sera.
LUCIO HA DISEGNATO L’ARMA DEL DELITTO: UN COLTELLO A SERRAMANICO Sempre durante la trasmissione, è stato riferito che, durante l'interrogatorio alla caserma di Specchia durante il quale il giovane ha confessato il delitto, avrebbe anche disegnato su un foglio il coltello utilizzato, del tipo a serramanico, un oggetto che portava sempre con sè. L'arma non è stata ancora trovata, e il ragazzo afferma di non ricordare dove l'ha nascosta.
IL PADRE DI LUCIO IN TV: "AVEVO CHIESTO AIUTO SERVIZI SOCIALI" «Sono andato ai servizi sociali, mi sono inginocchiato e ho detto:'Mi aiuti a trovare una struttura dove mio figlio possa essere curato. Non mi hanno mai contattato. Lei era gelosa e morbosa». «Ho cercato di salvarli tutti e due: sarebbe bastato che mi avessero ascoltato». Sono alcuni dei passaggi dell'intervista, mandata in onda ieri su Retequattro, a 'Quarto Gradò, a Biagio, il padre di Lucio, il ragazzo che ha confessato di essere responsabile dell'omicidio di Noemi Durini, la ragazza di 16 anni, di Specchia (Lecce), ammazzata il 3 settembre scorso. Il ragazzo è accusato di omicidio volontario. Anche il padre è indagato per sequestro di persona e concorso in occultamento di cadavere.
«Sono stato ai servizi sociali per chiedere come mai questa ragazza fosse sempre fuori di casa e non fosse seguita dalla famiglia.
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