Raggi ricostruisce così la vicenda, su Facebvook. «C’era qualcuno che aveva rifilato a Roma Capitale le bobine di nichel a garanzia di un credito e c’era chi le aveva accettate in pegno. Mettendo mano ai conti disastrati del Comune, ho trovato questa “follia” tra la voci in entrata in un Bilancio a dir poco drammatico. Ci sarebbe da ridere se chi ha amministrato prima non avesse messo davvero nero su bianco per anni e anni, a partire dal 2011, quei presunti “incassi”».
«Noi - scrive sempre Raggi - abbiamo capito che era impossibile vendere il nichel, abbiamo eliminato dal bilancio quelle entrate fasulle e e abbiamo avviato le azioni necessarie per il reale recupero di questi 38 milioni. La storia della bobina di nichel fa venire in mente un vecchio film di Nanni Loy: “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” (la sindaca allega anche la locandina del film, con tanto di nichel aggiunto dai comunicatori M5S) Il “pacco” è quello che hanno rifilato all’amministrazione con la bobina di nichel; il “doppio pacco” è che qualcuno per tanti anni lo ha iscritto a bilancio; il “contropaccotto” è quello che, stavolta, gli rifiliamo noi. Il nichel? No, grazie. Pagate i debiti che avete nei confronti di Roma, dell’Italia e dei cittadini». Leggi l'articolo completo su
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