Niccolò Ciatti, il ceceno condannato per omicidio: il suo calcio voleva uccidere. Il papà: «Ho paura che scappi»

Niccolò Ciatti, ucciso a Lloret de Mar: il ceceno condannato per omicidio. «Il suo calcio voleva uccidere»

Il calcio sferrato a Niccolò Ciatti voleva uccidere. È quanto ha stabilito la giuria popolare del Tribunale provinciale di Girona, in Spagna, che al termine della camera di consiglio ha condannato per omicidio volontario Rassoul Bissoultanov, il cittadino ceceno che partecipò al pestaggio del 22enne toscano morto nell'agosto del 2017 a Lloret del mar. Lo ha spiegato il legale della famiglia, Agnese Usai.

 

Sarà ora il giudice, in un secondo momento, a stabilire l'entità della pena. L'accusa ha chiesto 24 anni di condanna e 9 di libertà vigilata avanzata. Assolto, invece, l'amico di Bissoultanov, Movsar Magomadov. «Ci siamo tolti un peso, ma non siamo ancora soddisfatti», il commento di Luigi Ciatti all'ANSA dopo il verdetto di condanna emesso in Spagna. «Ci spaventa un po' che possa scappare»; ha aggiunto Ciatti, spiegando che l'uomo ha obbligo di firma ed è senza passaporto, ma per adesso non andrà in carcere.

 

 

«Come avvocato spero che la famiglia trovi, nella condanna dell'assassino del loro figlio, un motivo di consolazione»: è il commento a caldo di Agnese Usai, legale italiana dei parenti di Niccolò Ciatti, ucciso a 22 anni nel 2017 a Lloret de Mar (Spagna), dopo il verdetto di colpevolezza per il principale imputato emesso dalla giuria popolare al processo di Girona. «Come persona, come donna so che nessuno, neanche noi avvocati col nostro lavoro, potremmo lenire una perdita così grande», ha aggiunto Usai. «Sono comunque molto orgogliosa di essere l'avvocato, insieme al collega Stiz, ed ai colleghi spagnoli Cò e Maiolo, di persone così dignitose e fiere».

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