Secondo le indagini del pm Paolo Storari, ricostruite in aula dai testimoni, la modella di 20 anni, assistita dall'avvocato Francesco Pesce, era stata attirata a Milano con l'offerta di un servizio fotografico. Fu poi tenuta segregata tra l'11 e il 17 luglio anche in una baita in Piemonte e messa all'asta sul web. Alla fine, però, venne liberata dallo stesso Lucasz. Stando all' inchiesta, i due fratelli avrebbero anche chiesto al manager e ai familiari della ragazza in un primo tempo 300 mila e poi 50 mila dollari. «La pressione psicologica su di lei - ha spiegato un'investigatrice - fu fondamentale nella strategia ideata dai due fratelli. Era stata convinta di avere a che fare con una sorta di killer 'buono' che poteva farsi da garante per la sua liberazione dopo il pagamento del riscatto».
Gli investigatori hanno chiarito anche che il piano iniziale dei due fratelli era quello di sequestrare la modella a Parigi, ma poi in quel periodo, nell'aprile 2017, nella città francese c'era stato un attentato sugli Champs-Elysees. E i due scelsero, a quel punto, «Milano perché più sicura» per portare a termine il rapimento. I testi hanno anche parlato delle immagini, allegate ad una email inviata al manager della modella, nelle quali la 20enne «appariva in stato totale di incoscienza, veniva mostrata solo con un body e dei calzini addosso e sulla pancia un volantino del 'Black Death Group'». L'ipotesi degli inquirenti, infatti, è che Lucasz Herba, una sorta di «mitomane avventuriero», avesse come obiettivo quello di accreditarsi sul cosiddetto 'deep web' e avesse fatto già molti tentativi di entrare in questo mondo, anche creando il sito 'Black Death'.
I poliziotti, inoltre, nelle deposizioni hanno fugato anche qualsiasi dubbio - che era emerso nel corso delle indagini sullo strano rapimento (nell'aula dell'Assise anche molti cronisti inglesi a seguire il processo) - sul fatto che Lucasz e la modella si conoscessero e fossero d'accordo, come ipotizzato anche dalla difesa. «La polizia postale - ha spiegato un'investigatrice - non ha riscontrato alcun contatto precedente tra i due prima del sequestro».
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