Zona rossa, ancora accuse incrociate. Fontana: «Dati Rt sbagliati non per colpa nostra». Sindaci del centrosinistra: «Errori nel conteggio dal 12 ottobre»

Il Pirellone

Zona rossa, continuano le accuse incrociate. Il Pirellone non arretra. «L’errore del calcolo dell’Rt non è della Regione. Il governo ribalta le responsabilità», ha ribadito il governatore Attilio Fontana. «Nell’e-mail in cui sollecitiamo l’Iss a ricalcolare il parametro - ha spiegato su Facebook - ci limitiamo a chiedere di risolvere il problema e non è una nostra rettifica, perché non cambiamo i dati precedentemente inviati». Non accetta, quindi, di prendersi la colpa, come peraltro il Governo. Ieri, intanto, la Regione ha “stracciato” una parte del ricorso, depositato al Tar del Lazio, per chiedere la sospensiva della zona rossa, proclamata il 15 gennaio e trasformata in arancione domenica. L’udienza di ieri è dunque saltata. «Abbiamo ottenuto la riclassificazione in arancione, quindi non c’è più interesse», ha commentato l’avvocato Federico Freni. Però la Regione vuole che il Tar entri nel merito della vicenda sulla trasmissione dati. «Il nostro interesse è quello di accertare la verità dei fatti», ha aggiunto il legale. Intanto, stamattina Fontana interviene in consiglio regionale sulla vicenda.

 

RIVOLTA SINDACI

 

La diatriba coinvolge anche sette sindaci di centrosinistra lombardi. «Si faccia chiarezza, perché è molto probabile che l’errore – ha dichiarato il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori - sia stato commesso dallo scorso 12 ottobre», ovvero da quando il governo considera guariti, anche senza il tampone negativo, le persone in isolamento da 21 giorni. Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, «il problema non è fare processi ma capire».

 

POSITIVI E VACCINI

 

Mentre si litiga aumentano i casi Covid. Ieri, a fronte di meno tamponi fatti (18.777) il tasso di positività era al 7,9%, rispetto al 5.9% di domenica. I positivi erano + 1484. Più 2 pazienti in terapia intensiva e meno 16 negli altri reparti. E si sono contati 46 decessi. La buona notizia arriva sul fronte vaccini anti Covid: è stato siglato un accordo per cui anche medici di base e farmacisti effettueranno le iniezioni.

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