Qualcosa non quadra, dunque, nei dati comunicati dalla Regione: i contagiati dovrebbero essere più di centomila. Come può un Comune agire - è il ragionamento del sindaco - sulla base di dati poco chiari? Perfino il primo cittadino è riuscito ad avere i dati sui decessi nella città di Milano solo grazie a una lettera inviatagli dal governatore Fontana, lo sorso 24 aprile. Sala ha fatto presente la questione a Conte: «Gli ho detto che a Milano coinvolgiamo i cittadini nella discussione sul proprio destino, ma purtroppo i dati che abbiamo a disposizione non ci permettono di essere trasparenti». «Ma io mi fido dei milanesi - conclude - voglio essere sincero e coinvolgervi nel percorso che intraprenderemo».
Quel che è certo è che per Milano «ripartire non è tanto una voglia, ma piuttosto una necessità». Anche perché le famiglie cominciano ad avere serie difficoltà economiche. «Milano è una città che può offrire molto, che offre lavoro, opportunità di crescita personale e di guadagno ma è una città che è costosa, dall’affitto, alla spesa. Oggi a costi sostanzialmente inalterati molte famiglie cominciano ad avere difficoltà perché qualcuno è in cassa integrazione, qualcuno aveva un lavoro a tempo determinato e l’ha perso, qualcuno vive della propria attività commerciale che è ferma». Leggi l'articolo completo su
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