A cena tra i cimeli di Freddie: ecco la pizzeria museo dei Queen

A cena tra i cimeli di Freddie: ecco la pizzeria museo dei Queen

Suo figlio si chiama Brian Freddie Roger John, giusto i quattro nomi della band. Le sue mani sono nate per fare la pizza, ma il suo cuore lo ha dato a loro, ai Queen. E siccome Stefano Pesenti è uno di quelli che il cuore lo butta oltre l’ostacolo, eccolo al centro del suo locale, con un sorriso grande così. «Il lockdown e le difficoltà della pandemia mi hanno prima fatto arrabbiare e poi dato l’idea di reagire – spiega Pesenti, tanti anni da dipendente alla Pizzeria alla Fontana in zona Isola – mi sono detto che la vita è una sola, e quel sogno del museo dovevo realizzarlo». Lunedì prossimo apre a Milano, in piazza Santa Maria del Suffragio al civico 6, “Queen Museum”, pizzeria o museo lo diranno i milanesi. E i fan. A nemmeno 600 metri da qui, un tempo, la discoteca Rolling Stone diffondeva rock per la città, e forse non è un caso.

Tu entri al Queen Museum e ti ritrovi di fronte a una scultura luminosa di Marco Lodola raffigurante Freddie Mercury con mantello e corona, poi bastano due passi e non hai che da guardarti intorno: dischi, poster, teche con memorabilia. C’è una delle tute bianche usate nel video di Radio Ga Ga, la camicia con il colletto sporco di fard indossata da Mercury nel video di Innuendo, il seggiolino della batteria di Roger Taylor durante un tour in Giappone, e poi il posacenere nel quale Freddie appoggiò la sua sigaretta al Royal Hotel Sanremo ai tempi del passaggio dei Queen al Festival. «A 15 anni il mio battesimo di fuoco al Palasport di Milano: live dei Queen il 14 e 15 settembre 1984. Lì facevo il venditore di bibite, mi dovevo dare io la paghetta, a casa eravamo tre fratelli con mamma e papà. Ma la scintilla della mia passione parte a 11 anni, con il film Flash Gordon: ricordo la sensualità di Ornella Muti e le musiche dei Queen».

Oggi Pesenti è uno dei sette maggiori collezionisti al mondo dei Queen: ha tremila articoli («ma non dico quanto ho speso»), 595 biglietti di live dei Queen su poco più di 600 stampati nel mondo e deve il suo “tesoro emotivo” alle aste (sul web, ma anche fisiche come Christie’s) e all’amicizia con Peter Hince, ex tecnico roadie dei Queen. «Un bel giorno del 2004 mi contattò via mail e disse che sarebbe passato da Milano – conclude Pesenti – nacque un’amicizia vera e, per me, la possibilità di accedere a innumerevoli memorabilia». Al Queen Museum non mancherà la musica dal vivo: «Tribute band dei Queen, naturalmente, ma anche band che facciano del buon rock».

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