I cortei No green pass sono diventati incontrollabili, perché gli attivisti non rispettano le prima regola d’ingaggio e cioè che il percorso va concordato. La polizia può fare solo una cosa, caricarli: ma capisco che il prefetto non intenda farlo». Così il sindaco Giuseppe Sala sull’andamento delle manifestazioni No pass, sempre più violente a Milano. Precisa poi che «non è il caso di ricorrere alla forza», ma così non si va avanti. «Quando è troppo è troppo», fa intendere «È veramente frustrante. Ne parlavo col prefetto, è difficile al momento trovare una soluzione. C’è solo una via, quella di isolarli, ma i manifestanti sono talmente tanti che si disperdono: si separano in varie parti e la polizia o ha disposizione tre o quattro volte gli uomini per fronteggiarli o non ce la fa». E la città è in ostaggio dei no vax per sei, sette interminabili ore. Com’è accaduto appunto sabato.
RABBIA MILANO Alla quattordicesima parata non autorizzata, che ha paralizzato Milano, dal centro a Loreto, dalle 17 alle 23, per il quattordicesimo weekend consecutivo, esplode l’esasperazione di tutti: dei milanesi inchiodati nel traffico o bloccati sui mezzi pubblici; dei commercianti, che hanno visto «un crollo degli incassi del 25% perché, al di là del merito e delle ragioni che possono avere i manifestanti, questi cortei stanno distruggendo il lavoro», dice Lino Stoppani, presidente di Epam, l’Associazione dei pubblici esercizi; e del Comune dove con una mozione bipartisan si apre il dibattito.
CRESCE L’ALLERTA Come si controlla una manifestazione senza leader e senza rotta, con gli attivisti che cambiano direzione decine di volte? Cresce l’allerta, perché sta lievitando la frangia più violenta dei No pass e i gruppi estremisti, politicamente opposti, si stanno saldando nelle parate che durano ore, durante le quali potrebbe accadere di tutto.
INDAGATI La conferma della crescente aggressività è il bilancio di sabato di un arresto e 83 denunce, che fa così salire il totale a oltre 300 persone sotto inchiesta per i disordini di piazza, nell’arco di due mesi. Intanto, resta in carcere il 22enne egiziano, con precedenti, arrestato appunto sabato per resistenza a pubblico ufficiale.
ISTITUZIONI A Palazzo Marino la protesta è bipartisan: «Basta blocchi della città». Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra sconfitto, appoggia la linea di Sala: «Non si può solo sperare che non ci siano più tensioni - dice - Bisogna dissiparle subito. Occorre definire una campagna d’informazione perché non è più rinviabile l’esigenza di far capire che il nemico è il Covid, non il vaccino».
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