Ciclisti indisciplinati, poche multe. mancano le targhe

Troppi ciclisti non rispettano il codice della strada
Pedalano sui marciapiedi, attraversano sulle strisce senza scendere dalle bici, viaggiano sulla corsia dei bus. Sono i ciclisti indisciplinati, difficilmente sono multati. Motivo? Le biciclette sono sprovviste di targa, quindi devono essere fermate e punite nel momento dell’infrazione. Pressoché impossibile bloccarle per un vigile, a patto di un improponibile inseguimento.


Ecco perché anche gli amanti del pedale più spericolati la fanno (quasi) sempre franca: da gennaio ad oggi la polizia locale ha staccato solo 125 contravvenzioni. Di queste, 38 sono per la circolazione in mezzo alla carreggiata, 13 sul marciapiede, 6 perché hanno ignorato pericolosamente i divieti di accesso, 9 per il passaggio con semaforo rosso. Numeri irrisori considerato il boom dei ciclisti. Infatti, non per caso è boom di incidenti che li vede implicati: in 9 mesi circa 580, di cui 4 mortali. L’ultimo il 5 settembre quando un 73enne è stato travolto con la sua bici da un mezzo Amsa. Altrettanti elevati i sinistri (107) dove sono coinvolte esclusivamente le due ruote, o per una caduta accidentale o un urto contro un ostacolo.

Da qui l’appello dell’assessora alla Sicurezza Carmela Rozza, che richiama «al rispetto delle norme, nessuno escluso»: «Tutti gli utenti della strada, devono seguire le regole di sicurezza per proteggersi e tutelare gli altri». Come controllare i ciclisti scatenati? «A livello personale sono favorevole alle targhe - sottolinea Rozza - ma il tema non è stato affrontato in giunta. Sarebbero così più responsabilizzati e sarebbe più facile sanzionarli, anche per porre un freno al parcheggio selvaggio del bike sharing in free floating con l’amministrazione che s’impegna a risolvere il problema delle rastrelliere carenti».
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