Otto candidati, quattro uomini e quattro donne: sono loro le teste di 'Beppe Sala Sindacò, la lista civica del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, presentata oggi nel cortile dello spazio Altavia Open, a Milano. Si tratta dei due capilista, Martina Riva, oggi consigliera del Municipio 7 ed Emmanuel Conte, consigliere comunale di Milano Progressista e degli assessori uscenti Roberta Guaineri (Sport e Turismo) e Gabriele Rabaiotti (Politiche sociali e abitative), oltre alla capogruppo di Milano Progressista Anita Pirovano, all'ex presidente delle Acli di Milano, Monza e Brianza Paolo Petracca, alla consigliera comunale eletta nelle file della lista Sala Marzia Pontone e infine il presidente del Municipio 8 Simone Zambelli. «È naturale che un sindaco uscente pensi a farsi una sua lista - ha detto Sala - credo molto nella lealtà in politica, sono sempre stato leale e sono leale con chi è con me, credo alle nostre idee e a quelle che questa lista vuole incarnare. Un migliaio di persone sono già disponibili a lavorare con noi, è qualcosa di davvero partecipato».
Durante la presentazione Sala ha svelato inoltre il logo della lista, un cerchio, con i cinque colori dei Giochi Olimpici attorno: nero, giallo, verde, rosso e blu e il suo nome al centro.
Sala ha inoltre precisato di non aver cercato «candidati 'acchiappavotì» ma che, a partire dai due capolista, si tratta di «persone con una storia, un impegno». La sua è una lista plurima, ha specificato Sala, «fatta di persone che hanno molto da raccontare e che hanno alle spalle una storia di impegno per la città». Quanto ai candidati, «ho l'ambizione di portare una compagine di giovani che anche su municipi abbia una presenza significativa e si associ alla visione della città in 15 minuti» ha sottolineato Sala, che sui punti del programma è stato chiaro. Nella sua città in 15 minuti, il sindaco uscente intende puntare su presidi sanitari territoriali nei quartieri. «Al di là delle polemiche sulla gestione della sanità lombarda in pandemia - ha osservato Sala - oggi la cosa che contesto è che se non stai bene o sei a casa o sei all'ospedale e questo è un problema enorme. Proporremo qualcosa nell'interesse dei cittadini, il tema è di presidio anche dei medici di base. Può un sindaco chiedere e avere un ruolo attivo? Io penso di sì, che sia legittimo chiederlo».
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