Divieti che costringono inevitabilmente a sacrifici, perché tutte le famiglie che posseggono un diesel Euro 3 e 4 sono costrette a correre dal concessionario, visto che fra pochi mesi a Milano il loro mezzo diventa inutile. Idem per coloro che abitano nell’hinterland e usano l’auto per recarsi a lavorare in città. Come per l’Area C, il controllo sarà affidato agli occhi elettronici. Da lunedì 21 gennaio 2019 si accenderanno le telecamere della Low emission zone (Lez), ovvero l’anello ai confini del capoluogo con 180 varchi che controllano gli accessi di ogni tipo di veicoli, multando quelli non autorizzati.
Una svolta green per ridurre le temibili polveri sottili che soffocano la metropoli. Per Milano e la Lombardia il 2017 è stato, secondo Legambiente, un anno grigio con pm10 fuorilegge un giorno su 4. Gli effetti della Lez - la cui deliberà approderà in Consiglio comunale per l’ok formale il prossimo luglio - si faranno però sentire sulle tasche di chi dovrà rottamare la propria autovettura, magari ancora perfettamente funzionante. «La nostra filosofia non si basa sui divieti in sé ma sull’accompagnamento verso un’evoluzione che prevede il controllo del traffico più inquinante e la prosecuzione dei lavori della metropolitana», ha spiegato Sala. Nei prossimi giorni partirà una campagna d’informazione capillare. «Sappiamo che ci saranno disagi, ma c’è in ballo la salute di tutti», ha proseguito l’assessore alla Mobilità Marco Granelli, annunciando «un bando da sei milioni per il cambio dei veicoli commerciali». Manca però un contributo per i privati. Leggi l'articolo completo su
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