Intimo David Bowie negli scatti di Andrew Kent

Intimo David Bowie negli scatti di Andrew Kent

E poi il Duca Bianco decise che era tempo di tornare a casa. La grande America che lo aveva lusingato in classifica (il successo dell’album “Young Americans”), con le luci di Hollywood (la realizzazione de film “L’uomo che cadde sulla terra”) e purtroppo anche con le droghe (la dipendenza da cocaina), lo aveva in qualche modo stancato. E siccome David Jones, l’uomo che si era sempre mascherato dietro i mille volti di David Bowie, aveva paura di volare, quel ritorno – materiale, spirituale, musicale – lo trasformò in un eterno passeggero. Per nave (l’italiana “Leonardo Da Vinci”) e per treno.

Si intitola così – “The Passenger - la mostra in arrivo al Tam Teatro degli Arcimboldi da domani: un titolo rievocativo della canzone dell’amico Iggy Pop che, in quel viaggio di ritorno consacrato da un tour (l’Isolar Tour a sostegno dell’album “Station To Station”), lo avrebbe seguito per condividere il palco. Mille e più storie di una stagione che, per David Bowie, fu intensa e memorabile, e che finiscono tutte nella mostra - curata da Vittoria Mainoldi con Maurizio Guidoni - incentrata su sessanta scatti del fotografo (specialista di rockstar) Andrew Kent, cui si aggiungono memorabilia di vario genere e la ricostruzione di due ambienti: il vagone del treno che lo portò fino a Mosca e la stanza d’albergo della città dove il tour terminò, Parigi. È lo stesso Andrew Kent a raccontare quel periodo, tra il 1975 e il 1976: «Bowie resta l’artista migliore che ho ritratto, non a caso quello cui devo i miei scatti più belli», dice Kent, che aggiunge: «Ho cercato di cogliere il Bowie più tranquillo e rilassato. Non sempre facevo scatti, attendevo che lui mi dicesse quando potevo iniziare a cogliere la sua normalità».

Tra i ricordi più forti, «quel viaggio oltre cortina, a Mosca, durante i giorni di pausa del tour: forse la mia foto preferita – rivela Andrew Kent – è quella che ritrae David e Iggy sulla piazza Rossa, mentre marciavano i militari sovietici. Ben pochi parlavano inglese in Unione Sovietica, dovemmo chiedere informazioni agli assistenti di volo dell’Aeroflot, gli unici in grado di farlo, su come raggiungere l’Hotel Metropol». Tra le fotografie più intense spiccano quella di Bowie appena sveglio a letto a Parigi, quella in cui si sta truccando in camerino prima di un live o infine quella, sempre a Parigi, nel locale Ange Bleue, con una torta di compleanno per un festeggiato speciale: David Bowie.

“David Bowie The Passenger by Andrew Kent ” mostra curata da Vittoria Mainoldi con Maurizio Guidoni, scatti di Andrew Kent, dal 2 aprile al Teatro degli Arcimboldi, viale dell’Innovazione 20, mar-ven ore 11-19.30, sab-dom e festivi ore 10-20. Biglietto 15 euro weekend e festivi, 14 euro mar-ven. Info www.teatroarcimboldi.it

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