Medici specializzandi di nuovo bloccati: assegnazione delle sedi rinviata. Sarà una corsa contro il tempo

Medici specializzandi di nuovo bloccati: assegnazione delle sedi rinviata. Sarà una corsa contro il tempo

La sorpresa è arrivata alle 19.30: neanche ieri sono state pubblicate le assegnazioni alle scuole di specializzazioni di medicina nonostante la presa di servizio sia prevista il 30 dicembre. Doccia fredda per 24mila medici chirurghi che dovranno aspettare almeno il 15 dicembre per scoprire se hanno ottenuto una borsa di specializzazione, in che città d'Italia dovranno trasferirsi in pochissimi giorni e se diventeranno, ad esempio, ginecologi, dermatologi o psichiatri.

 

ENNESIMO RITARDO: STAVOLTA LA COLPA È DEL FEMORE
Questo concorso è stato costellato da numerosissimi rinvii: prima la data del concorso che era prevista per luglio ed è stata spostata a settembre, poi la data di pubblicazione della graduatoria e di apertura delle scelte che è slittata di quasi due mesi ed ora anche la data delle assegnazioni alle scuole di specializzazioni di medicina. La problematica è legata ad alcuni ricorsi presentati sulla domanda numero 87 riguardante la frattura del femore. «Come ben sapete – ha spiegato con un video il Ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi – era difficilmente interpretabile e la stessa commissione ha detto che non poteva avere una risposta certa e per questo motivo la nostra direzione ha annullato la domanda. A seguito di questo annullamento c'è stato un ricorso da parte di alcuni specializzandi che ritenevano che invece il quesito non dovesse essere annullato. Il contenzioso è durato diverse settimane per arrivare prima al Tar e poi al Consiglio di Stato che si è già espresso in via cautelare però ci ha detto con un provvedimento che per poter emanare la graduatoria definitiva dobbiamo attendere il 15 di dicembre quando ci sarà la sentenza collegiale. È chiaro che questo comporta un ritardo e un disagio e me ne scuso però è anche un modo per sapere che la graduatoria sarà quella definitiva».

 

PROBLEMI PER GLI SPECIALIZZANDI, MA ANCHE PER GLI OSPEDALI
Questo nuovo rinvio crea notevoli disagi agli aspiranti specializzandi. La prima cosa che contestano è la mancanza di informazioni ricevute. Fino al giorno prima della data prevista per le assegnazioni alle scuole di specializzazioni, infatti, hanno ricevuto rassicurazioni dalla segreteria del Ministero sul fatto che non ci sarebbero stati ulteriori rinvii. «Altre volte siamo stati derisi – scrivono in una lettera indirizzata alla stampa – ad un ragazzo che chiedeva informazioni è stato anche recitato al telefono un canto della Divina Commedia». Oltre a questo aspetto formale, ce ne sono alcuni sostanziali. Dei 24mila medici chirurghi che hanno partecipato al concorso, solo 14.000 circa otterranno una borsa per la specializzazione e la posizione di molti è appesa ad un filo e dipende dalle scelte che farà chi è prima di loro. «Questi ritardi non c'entrano con l'emergenza sanitaria – racconta Luca Gambolò, uno dei più agguerriti in lista, che è arrivato addirittura a chiedere le dimissioni del Ministro -, ma con il fatto che il bando aveva delle falle così come il test del concorso, per questo si sono generati ricorsi per i quali non possiamo pagarne le conseguenze. Molti di noi sono sposati ed hanno figli e in pochissimi giorni saranno costretti a trovare un alloggio e cambiare città. Inoltre – continua – il ritardo crea problemi con le le dimissioni da dare a lavoro nel caso in cui si entri alla specialistica o all'accettare un posto di lavoro nel caso non si entri. Per rinunciare a un contratto occorre dare a volte 60 giorni di preavviso, quindi molti non avranno tempo utile per dare le dimissioni e dovranno pagare una mora. Io, per esempio, ho rinunciato a quattro lavori per non trovarmi in questa situazione». A rimetterci non sono solo i medici, ma anche gli ospedali. Questi 14.000 medici sarebbero forza lavoro in più che gli ospedali già al collasso attendono da mesi anche a fronte dell'emergenza sanitaria da Covid-19.

 

IL DPCM NON AIUTA


Attualmente, inoltre, la data di presa di servizio sembra essere confermata al 30 dicembre. Questo crea due grandi problemi per gli specializzandi: il primo è che verosimilimente le assegnazioni e immatricolazioni si completeranno non prima del 23 dicembre. A questo punto l'aspirante specializzando scoprirà in che regione sarà assegnato, spesso lontano dal luogo di dimora, con le festività natalizie di mezzo e le restrizioni del nuovo decreto. In soli due giorni lavorativi (28 e 29 perché il 27 è domenica) dovranno dunque trasferirsi in un'altra regione ancora ignora, trovare un alloggio e iniziare a lavorare. Il secondo problema riguarda i ripescaggi. Da bando bisognerebbe garantire almeno tre scaglioni di recupero e ripescaggio. Alcuni dei 14.000 posti disponibili, infatti, saranno rifiutati e scorrerà di nuovo la graduatoria. Se verrà confermata questa data di presa di servizio, però, non ci sarà modo di effettuare neanche uno scaglione di ripescaggio con il rischio per i partecipanti in posizioni ottimali di non poter prendere le borse che si sono liberate e con il rischio che molte borse vadano perse. Leggi l'articolo completo su
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