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A raccontare quello che potrebbe essere successo, senza che nessuno ne avesse parlato, è Report nella puntata del 30 marzo in onda su Rai3. A confermarlo ai microfoni dei giornalisti è un medico che lavora nella clinica che afferma: «Io sono in quarantena, diciamo in quarantena, sono a casa da un mese». Il medico spiega di aver iniziato ad avere i primi sintomi del virus la mattina del 21 febbraio: «Penso di averlo preso nelle due settimane precedenti».
Il medico spiega di aver visitato molti pazienti di Codogno con sintomi ricollegabili al coronavirus prima che scoppiasse l'epidemia e si contaggiasse e precisa: «Sono sicurissimo di non aver visitato il paziente 1». Nella stessa clinica un altro chirurgo è risultato essere positivo e lo ha scoperto a Tenerife il 25 febbraio. Ma un'infermiera spiega che un paziente è stato portato via dalla struttura in biocontenimento prima del caso di Codogno: «Gli operatori che lo sono venuti a prelevare avevano già le famose tute di gosthbusters. Lui è stato portato via subito, velocemente. Da lì obiettivamente poi il silenzio, non si è saputo nulla».
Il gruppo Sanna, a cui appartiene la clinica, in una mail, parla di un paziente arrivato nella clinica di Sant'Antonino il 17 febbraio del 2020 e poi mandato al pronto soccorso con 118 per una febbre persistente. In seguito anche quel paziente risultò positivo al coronavirus. Mattia, ufficialmente il primo paziente contagiato dal virus in Italia, è stato ricoverato il 18 febbraio. Leggi l'articolo completo su
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