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In queste dieci pagine si cerca di ricostruire la dinamica dell'accaduto. Ciro Migliore era il fidanzato trans di Maria Paola e il motivo per cui nella notte tra venerdì e sabato Michele si era lanciato all'inseguimento dello scooter dei due ragazzi. Lo ha fatto in moto per 16 minuti da Caivano fino ad Acerra rivolgendosi a Ciro e urlando «t’aggio accirere». Provava a tagliargli la strada, noncurante che in sella ci fosse anche sua sorella, perché non sopportava questa relazione. Maria Paola ha provato inutilmente a farlo smettere prima di cadere allo scooter e battere la testa su una colonnina di cemento.
Sul fianco del motorino sono state trovate impronte compatibili con la suola delle scarpe indossate da Gaglione, ma poco importa se sia stato Ciro a perdere il controllo del mezzo o Michele a spingerli con un calcio. Per il gip, infatti, la sua condotta è stata pericolosa e «idonea alla perdita di controllo dello scooter».
Michele continua a parlare di incidente e i genitori credono nella sua innocenza escludendo di aver discriminato Ciro: «Nella nostra famiglia, umile e cristiana, non c’è spazio per l’odio verso il prossimo e a maggior ragione non c’è spazio per l’odio o la discriminazione per motivi sessuali. Eravamo preoccupati per Paola, ma non per le sue scelte sentimentali o sessuali. Sentivamo il pericolo di una frequentazione con una persona, ad avviso di noi genitori, poco affidabile. La nostra critica era alla persona, mai all’orientamento sessuale. Il tempo dirà se le nostre erano preoccupazioni fondate». Leggi l'articolo completo su
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