Alla Fiera di Roma ci saranno sette padiglioni per 100mila metri quadrati di esposizione. Lo spazio, oltre a rappresentare un punto di arrivo per le imprese che hanno abbandonato vecchi modelli produttivi sarà anche una vetrina per giovanissime start up che intendono mostrare le loro idee innovative e sfidare le leggi del mercato. Sono 700 i progetti e 61 i Paesi che li hanno presentati.
«È una fiera importantissima nella quale tantissimi innovatori, i maker, presentano le loro invenzioni, che possono essere utilizzate nella vita di tutti i giorni, dalle aziende e soprattutto possono essere spunto per nuovi progetti che le amministrazioni possono e devono adottare», commenta Virginia Raggi.
La manifestazione, che vanta oltre centomila presenze gli scorsi anni, si arricchisce anche di contest dove saranno valutate le innovazioni tecnologiche volte a migliorare lo stile di vita della popolazione africana (“MakeIn’Africa”) e delle persone affette da qualunque forma di disabilità (Make to Care).
«Sono tutti temi che suscitano non soltanto l’interesse scientifico, ma anche quello delle persone. Noi parliamo spesso di futuro come di una minaccia, ma siamo noi nel presente e dobbiamo costruire il domani abbinando buone pratiche alla tecnologia», spiega il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti. Leggi l'articolo completo su
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