Lavoro, è record di contratti: occupazione ai massimi dal 1977

A giugno il tasso è balzato al 60,1%

Lavoro, è record di contratti: occupazione ai massimi dal 1977

Il futuro dell’economia resta incerto, ma le migliori notizie arrivano dal lavoro. In Europa, ma soprattutto in Italia, i dati del tasso di occupazione e della disoccupazione sono decisamente positivi. Era dal 1977 che, da noi, l’occupazione non raggiungeva il 60,1%.

 

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I DATI ISTAT. Se la disoccupazione resta stabile su base annua (8,1%), il tasso di inattività scende al 34,5% e la notizia migliore, tra i dati Istat, arriva dal record di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Gli occupati, a giugno di quest’anno, erano poco più di 23 milioni (di cui 18,1 milioni dipendenti). Mai così tanti da 45 anni. Rispetto al 2021, gli occupati aumentano dell’1,8% (+400mila persone), soprattutto per effetto dei lavoratori dipendenti (+2,3%). Gli occupati a termine salgono del 7,1%, quelli permanenti dell’1,3%. Inoltre, a giugno l’occupazione è aumentata sia per gli uomini, che per le donne. Bene anche il calo del tasso di inattività, arrivato al 34,5%, e quello del numero di persone in cerca di lavoro (rispetto al 2021 sono 321mila in meno, pari al -13,7%). Questi ultimi sono soprattutto donne e over 25.

 

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MALE I GIOVANI. La situazione, a livello generale, migliora quindi notevolmente. Ma va guardata anche l’altra faccia della medaglia, con i dati meno confortanti. La disoccupazione in media resta stabile, ma tra i giovani è aumentata del +1,7%, salendo così al 23,1%. E restano i problemi dell’incertezza legata alla guerra e all’inflazione, ma anche alla situazione politica nazionale.

 

FUTURO INCERTO. Cisl e Uil avvertono dei rischi innescati dalla crisi di Governo, in una fase delicata e cruciale. Le associazioni dei consumatori sono moderatamente soddisfatte per la ripresa del mercato del lavoro, nonostante il caro bollette abbia colpito famiglie e imprese sin dallo scorso inverno. Ma lanciano un monito per il futuro. «Le aziende hanno potuto scaricare i rincari sulle famiglie, le uniche finora a pagare dazio per l’emergenza», ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Confcommercio e Confesercenti, lamentando il calo dell’occupazione indipendente e delle imprese più piccole, chiedono al Governo di prolungare gli aiuti per famiglie e imprese.

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