I laureati italiani sono tra i meno pagati d'Europa, i dati sugli stipendi: ecco perché aumentano i 'cervelli in fuga'

I laureati italiani sono i meno pagati d'Europa, i dati sugli stipendi: ecco perché aumentano i 'cervelli in fuga'

È risaputo che i giovani italiani si realizzino più facilmente all'estero. Dietro i "cervelli in fuga" c'è un triste primato: i laureati del Belpaese sono tra i meno pagati d'Europa e preferiscono espatriare. Secondo quanto riporta il Corriere, che riporta i dati analizzati dalla società di consulenza Mercer la retribuzione media è di 28mila euro lordi all'anno, contro i 32mila di un laureato inglese o i 35mila di un francese. Ancora più distanti Germania, con una media di 50mila l'anno, e la Svizzera con 79mila.

 

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Secondo la ricerca ci sono due aspetti principali: lo scarso divario tra un diplomato e un laureato in termini di retribuzione e la mancanza di laureati nelle discipline scientifiche con il conseguente problema occupazionale, come precisa la Corte dei conti. In Italia i laureati sono di meno e guadagnano il 37% in più dei diplomati, nei Paesi Ocse mediamente il 54% in più. Chi va via, inoltre, non viene sostituito. 

 

Il tasso relativo all'occupazione è un altro tasso dolente. Il 68% dei laureati italiani ha un posto di lavoro, contro la media Ocse che è dell'85%. Il fenomeno dei "cervelli in fuga" è difficile da arginare finché non migliorano le condizioni di lavoro. Gli altri Paesi esercitano un'attrattiva più forte per i talenti. Altrove è più facile realizzarsi, guadagnare il giusto e di conseguenza formarsi una famiglia. 

 

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