Roma, artista in fin di vita per un pugno: caccia al branco. Il papà: «E' difficile che si salvi»
Un luogo che l'artista frequentava spesso perché fino a qualche anno fa viveva in un appartamento che affaccia proprio sulla piazza. Un'abitudine quella di passeggiare intorno ai pullman dell'Atac che l'artista non aveva mai perso: trasferitosi in un'altra casa, che aveva acquistato anche con l'aiuto del padre, quel largo restava una meta quasi fissa nelle sue giornate. «Ci eravamo scambiati dei messaggi racconta ancora la cugina sabato scorso, stava bene e anche chi l'ha visto lì prima che succedesse la disgrazia lo ha visto sereno». Quel gruppo, a cui i carabinieri stanno dando la caccia, si è dileguato subito dopo aver capito la gravità in cui versava l'uomo colpito a volto. Ranieri è caduto a peso morto in terra sbattendo violentemente la testa sul mattonato del largo e versa ora in condizioni gravissime.
DUE DONNE NEL GRUPPO
Le indagini affidate ai militari del Nucleo operativo della compagnia Casilina, diretti dal capitano Nunzio Carbone, per il momento hanno accertato anche grazie alle testimonianze raccolte che nel gruppo di cinque, sei persone al massimo, quella sera ci fossero anche due giovani donne. Al vaglio le immagini raccolte dalle telecamere di zona, mentre si dovrà passare al setaccio anche il cellulare della vittima per capire se, ad esempio, quella sera avesse dovuto incontrare qualcuno. Molto probabilmente l'aggressione è partita dopo uno scambio di parole tra Ranieri e i ragazzi, tutti con un'età compresa tra i 20 e i 25 anni. Forse una battuta non accettata o un diverbio nato per futili motivi. Non si esclude ma non c'è al momento alcuni riscontro che il pestaggio sia stato anche di stampo omofobo. «Umberto è un uomo molto particolare racconta un'amica e collega tra i corridoi dell'ospedale eclettico e creativo, suona diversi strumenti: il sax, il clarinetto, la chitarra, può risultare stravagante agli altri ma è una persona dolcissima». Con il suo nome d'arte Nniet Brovdi avrebbe dovuto svolgere, il prossimo aprile, al museo Macro di via Nizza una performance come tante altre ne ha eseguite nella Capitale tra il circuito off e underground dell'arte contemporanea.
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it