«Anche la persona più cattiva e pure l’individuo più cinico e spietato - ha detto l’anziana madre - sono convinta che possa avere prima o poi un’illuminazione da parte dello Spirito Santo e fare finalmente pace con la propria coscienza. Non oso immaginare quali tormenti sovrastino le nottate di questi tre individui. Le mie forze scarseggiano. Non ho più la possibilità di perdere tempo. Imploro quindi gli assassini di mia figlia di dire ai giudici dove hanno abbandonato i resti di Isabella. Sono passati quasi tre anni e mezzo dalla notte di quel drammatico 15 febbraio del 2016, quando mia figlia non è più tornata a casa. La giustizia nel frattempo ha fatto il suo corso. I colpevoli sono stati arrestati. Ora, quindi, mettiamo la parola fine ad un tormento che non accenna a placarsi». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it