Bambina morta di tumore a 10 anni. La mamma: «Niente funerale, dopo averla vista soffrire non credo più»

Iolanda, uccisa a 10 anni da un tumore. La mamma: «Niente funerale, dopo averla vista soffrire non credo più»
Aveva solo 10 anni e per oltre undici mesi ha dovuto affrontare un male che alla fine l'ha strappata, tra mille sofferenze, all'amore della sua famiglia. La piccola Iolanda Deda, di Padova, si è spenta mercoledì scorso in un letto del reparto di Oncoematologia pediatrica, dopo aver combattuto contro un tumore alla testa.




Nella casa della bimba ci sono ancora l'albero e le decorazioni di Natale: dal 25 dicembre, infatti, mamma Nike è stata accanto alla figlia costantemente, facendo ritorno nell'abitazione solo per qualche minuto. Oggi la donna sfoga tutto il proprio dolore: «Non vogliamo fare il funerale, io non credo più: ho visto mia figlia soffrire troppo. Non auguro a nessuna mamma di vedere la propria bambina gridare dai dolori lancinanti. L’unica cosa che mi consola è che ha smesso di soffrire».

Tutto era iniziato nel marzo scorso, quando la piccola Iolanda aveva accusato dei dolori che facevano pensare ad un torcicollo, ma poi i sintomi erano cambiati: prima un fastidio all'occhio sinistro, poi perdite di equilibrio e infine una crisi improvvisa accusata a scuola il 19 marzo, nel giorno della festa del papà. I controlli avevano poi svelato la tragica realtà, come racconta la mamma a Il Mattino di Padova: «Mi hanno detto che aveva un tumore molto aggressivo e che le restava poco da vivere: sono morta dentro, fino all'ultimo ho sperato nel miracolo».


La radioterapia aveva consentito a Iolanda di riprendersi e tornare a scuola: la bimba, nonostante le difficoltà e la stanchezza indotta dalla malattia, amava stare con le compagne di classe. Negli ultimi due mesi, però, nonostante sembrava che la massa tumorale si fosse ridotta, era giunto un netto peggioramento, culminato in una crisi avuta dalla bimba nel giorno di Natale. «Aveva perso l’uso della voce e delle gambe, non riusciva più a mangiare, a bere, era gonfia per il cortisone: da quel momento è iniziato un periodo di sofferenza estrema, in cui ha perso quasi 20 kg» - racconta ancora mamma Nike - «Stavo tutto il giorno con lei, cercavo di farla sorridere e non mi facevo mai vedere triste o con le lacrime. Le dicevo di non preoccuparsi, che si era presa un brutto virus e che le sarebbe passato tutto. Agli altri miei due figli, la sorellina di 8 anni e il fratello di 16, dico che adesso Iolanda è diventata un angelo e li guarda sempre. Ora devo pensare a loro ma metà del mio cuore rimarrà sempre lassù, dove c’è Iolanda». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it