Il corpo della donna, trafitto da diverse coltellate, giaceva in una pozza di sangue: quando sono arrivati i soccorritori del 118, Rossella era già morta. Sul posto, subito dopo la telefonata alla polizia sono arrivate diverse volanti, gli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile della questura, la scientifica e il sostituto procuratore di turno Claudia Alberti. Sin da subito, dopo aver ascoltato i parenti della donna uccisa e i vicini di casa, i sospetti degli investigatori si sono concentrati sull’ex-compagno della donna, un cittadino nordafricano, che risultava irreperibile subito dopo il delitto e con il quale la donna aveva intrattenuto una relazione sentimentale travagliata che era stata interrotta da qualche mese.
«Sono stato avvisato da alcuni inquilini - racconta Paolo Tedesco, l’amministratore dell’edificio dove è avvenuto l’omicidio - che nell’androne si sentiva odore di sangue. Sono andato a verificare e ho visto, stesa per terra, la figlia della signora Ceccacci». Gli agenti hanno setacciato per tutto il pomeriggio i cassonetti della spazzatura di tutto l’isolato per cercare l’arma del delitto. Fino a tarda sera sono proseguite le ricerche del presunto assassino in tutti i posti che è solito frequentare. «Io vivo nel palazzo, penso che vivesse qua con la madre - dichiara una residente riguardo la vittima - L’avevo vista qualche volta, so che ha due bambini ed è separata. Mio marito ha sentito urlare intorno alle 17, è uscito per andare a lavorare e ha visto il corpo in una pozza di sangue». Leggi l'articolo completo su
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