«Rischio cancro e risonanza urgente? Torni a ottobre o vada in una clinica»
Ai domiciliari nell'ambito della stessa inchiesta, coordinata dalla dda di Palermo, è finito il funzionario regionale Alberto Tinnirello, che risponde di corruzione. Sia il figlio di Arata, che i Nicastri e Tinnirello si sono rifiutati di rispondere al gip. A differenza di Paolo Arata i quattro sono stati interrogati dal giudice delle indagini preliminari del capoluogo siciliano, in quanto il loro arresto è avvenuto a Palermo.
L'inchiesta ipotizza un giro di mazzette alla Regione siciliana per favorire gli affari che Arata e Nicastri gestivano nel settore delle energie rinnovabili. Secondo i pm, l'imprenditore e il faccendiere sono soci di fatto. Una tranche dell'indagine, che ipotizza il pagamento di una tangente all'ex sottosegretario della lega Armando Siri, è stata trasmessa per competenza a Roma. Nei prossimi giorni i legali degli indagati decideranno se fare istanza di revoca delle misure al tribunale del riesame. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it