«Pensiamo che sia nel miglior interesse di Indi venire in Italia per ricevere le cure che potrebbero aiutarla a respirare, aprendo una valvola attraverso l'impianto di uno stent, per poi poterci concentrare sulla sua malattia mitocondriale che può essere trattata con queste terapie», ha affermato il padre della piccola Indi, Dean Gregory, in un video trasmesso da La7, ringraziando l'Italia per il suo impegno.
La piccola Indi Gregory, è affetta da una gravissima patologia mitocondriale e il giudice inglese ha deciso che non è nell'interesse della bimba essere trasferita, nemmeno a casa, e che l'atto finale dovrà avvenire in un hospice, a meno che i genitori preferiscano lasciarla nell'ospedale di Nottingham in cui è ricoverata.
Intanto scende in campo anche la Cei, sostenendo che «togliere i supporti medici non è gesto umanitario» e che «la vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata». Di opposto avviso il parare di Mario Riccio, Consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni, ex Responsabile di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale di Casalmaggiore, noto alle cronache per essere stato colui che staccò la spina a Piergiorgio Welby: «L'Italia è il Paese delle vane speranze, noto al mondo per le vicende pseudo sanitarie».
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