La prima disposizione nei suoi confronti è un ordine di custodia cautelare in carcere, senza cauzione, emessa dal giudice della corte di Alcaniz: per tre omicidi commessi il 14 dicembre, quando in un casolare a El Pentorillo ha ucciso a colpi di pistola due agenti della Guardia Civil, Vctor Romero e Vctor Jesús Caballero e l'allevatore José Luis Iranzo, più altri due tentati il 5 dicembre, quando ha ferito in modo serio, sempre sparandogli, il proprietario di un'altra casa di campagna nelle vicinanze e un fabbro chiamato per aprire la serratura bloccata del capanno dove il latitante si stava nascondendo. Oggi l'uomo diventato famoso con il nome di 'Igor il russò è è stato immortalato dai fotografi fuori dal palazzo di giustizia del piccolo centro dell'Aragona, nella provincia di Teruel, scortato dalla Guardia Civil: maglietta nera a maniche corte nonostante l'aria fredda, jeans blu e barba incolta, il suo look.
Dentro è stato interrogato prima in videoconferenza dal giudice Carmen Lamela dell'Audiencia Nacional di Madrid, competente per i mandati d'arresto europei come quello emesso nei confronti del killer di Budrio e Portomaggiore. Poi c'è stata la convalida da parte del giudice del tribunale locale, che ha secretato gli atti e disposto la detenzione in carcere. Il Pm Marco Forte di Bologna, che nei prossimi giorni andrà in Spagna, attende di poter leggere il verbale con le dichiarazioni dell'indagato e ha chiesto di poter avere anche il file con la registrazione audio: la voce del serbo è uno degli elementi mancanti, e potrà essere utile per riascoltare vecchie conversazioni intercettate su cui c'erano dubbi sugli interlocutori.
Un altro aspetto su cui gli investigatori italiani, sul posto con ufficiali del Ros e con il tenente colonnello Marco Centola, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Bologna, i quali si stanno coordinando con i colleghi iberici è l'analisi del materiale informatico trovato nello zaino di 'Igor'. Se non ci saranno problemi, si pensa di avere risposte nel giro di una settimana. L'esame di cellulari, tablet e pc di Igor consentirà poi di avanzare nell'indagine sui suoi contatti, per identificare chi lo ha aiutato in questi mesi di latitanza. Obiettivo è capire come abbia viaggiato, se con un passaggio di un camionista o, nascondendosi tra i pellegrini, ipotesi poco credibile, ma suggerita da alcune fonti.
La stessa affermazione sull'arrivo in Spagna andrà riscontrata con elementi più significativi, pensano i pm, delle parole dell'indagato.
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