«Cari Amici, Cari Compagni la mia battaglia finisce qui. Prima di “passare dall’altra parte”, vi lascio un grande abbraccio e un ringraziamento sincero. In questi anni non mi avete mai fatto sentire sola e ho sempre sentito forte il vostro affetto e la vostra vicinanza. Anche per questo ho accettato di candidarmi. Non per tornare, ma per rappresentare una comunità. Alla quale sentivo di appartenere. Donne e Uomini giovani e meno giovani che mi hanno permesso di fare quello che ho fatto, in politica e non solo, e ai quali sarò sempre legata. Purtroppo la mia malattia ha avuto la meglio: ma ho combattuto con vigore fino alla fine. E me ne sto andando con la mia dignità, non consentendole di trasformarmi in quella che non sono. Adesso è tempo di volare in cielo. Andrò a dare battaglia anche lì, mi conoscete. Affido a mio figlio Lorenzo, il grande amore della mia vita (stategli vicino, per favore) queste ultime parole e un invito a non disperarvi. Non voglio sapervi tristi, non voglio sentirvi smarriti». Cosi, con un lungo post su Facebook, è stata annunciata la morte di Graziella Pagano, quattro volte senatrice, europarlamentare del Pd e, dal 2019, transitata con Italia Viva, partito nel quale si è candidata a queste elezioni politiche con estrema generosità.
La malattia
Era nota da tempo la malattia di Pagano, eppure l'ex senatrice non ha voluto rinunciare a dare il suo apporto in campagna elettorale al partito di Matteo Renzi. Solo pochi giorni fa era voluta esserci all'inaugurazione del comitato elettorale del Terzo Polo a Napoli, al fianco di Ettore Rosato e Mara Carfagna. «Io non ho mai visto una forza di volontà simile - aveva detto suo figlio Lorenzo Crea - non ho mai visto una persona mettere le sue idee davanti alla propria salute. Un po' sono preoccupato, un po' ho pure paura, ma che esempio straordinario».
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