Dolore ed eroismo. La morte di una figlia, ed il salvataggio di chi sta per morire in acqua. Sabato scorso è morta Emma Genovali, studentessa 20enne di Viareggio che per due anni è rimasta sospesa tra due mondi, dopo un incidente in strada in sella ad una bicicletta in cui il suo fidanzato, Leonardo Brown, era già morto, scrive Il Tirreno.
Senza timore
Due giorni, quando la notizia della morte di Emma era ancora fresco, suo padre, Giuseppe Genovali, che lavora come assistente ai bagnanti in uno stabilimento balneare in Versilia, ha trattao in salva chi stava annegando. L'uomo, che appena poteva andava vicino a sua figlia, non ha mai smesso di lavorare. E proprio due giorni fa, un turista tedesco stava facendo il bagno, un uomo di mezza età che nonostante le onde si è tuffato in mare.
Il suo dovere
Il bagnino, vedendola in difficoltà, ha preso il mezzo di salvataggio e da solo, senza l'ausilio di un assistente, come andrebbe fatto, ha superato il pericolo del mare agitato ed anche grazie all'intervento di due surfisti, il tedesco è stato caricato sul pattino e portato a riva sano e salvo. Nonostante il dolore per Emma, papà Giuseppe ha fatto il suo dovere.
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