Giuseppe Conte: «La scuola riparte, è il mio impegno con le famiglie italiane»

Giuseppe Conte: «La scuola riparte, è il mio impegno con le famiglie italiane
Sulla pandemia il governo ha agito da subito con «cautela» ma anche «misure proporzionate a quanto stava accadendo», ora serve «non pensare a nuove restrizioni e sostenere una effettiva ripartenza». Così il premier Giuseppe Conte in un colloquio con il Corriere della Sera in vista del varo del prossimo Dpcm nel quale, spiega, alcune «aperture» verranno inserite. E sulla scuola garantisce: «è il mio impegno coi giovani, le famiglie, il Paese. Il mio impegno con insegnanti e personale. La scuola riparte, non ci sono dubbi».



LA PANDEMIA  Sulla pandemia il governo ha agito da subito con «cautela» ma anche «misure proporzionate a quanto stava accadendo», ora serve «non pensare a nuove restrizioni e sostenere una effettiva ripartenza». Così il premier Giuseppe Conte in un colloquio con il Corriere della sera in vista del varo del prossimo Dpcm nel quale, spiega, alcune «aperture» verranno inserite.

LA SCUOLA Sulla scuola, invece, il premier garantisce: «è il mio impegno coi giovani, le famiglie, il Paese. Il mio impegno con insegnanti e personale. La scuola riparte, non ci sono dubbi». «Sono sempre stato rigoroso, ma non mi pento di nulla - spiega Conte -. Quando abbiamo deciso di chiudere dicevano che dovevamo tenere aperto. Quando volevamo cominciare ad aprire, ci chiedevano di essere rigidi. Mi sono sempre confrontato con ministri e scienziati e ora ho la percezione che se concederemo qualche apertura faremo bene». Il presidente del Consiglio parla delle «navi da crociera che devono ricominciare a viaggiare perché il turismo è un pezzo fondamentale della nostra economia», si sofferma «sulle fiere e i convegni che dobbiamo far organizzare, perché soltanto in questo modo tutte le attività possono riprendere». 

NO ALLE DISCOTECHE - Il Presidente Conte rimane contrario alla riaperture delle discoteche. «Sono molto prudente, sinceramente non mi sembra ancora opportuno concedere il permesso, troppo pericoloso. Si suda, si beve insieme, si sta vicini... Io l'impazienza dei gestori la comprendo, tutto quello che si ferma rischia di essere perduto». «So che ci sono famiglie - afferma - che hanno problemi ad arrivare a fine mese e di questo ci
siamo fatti carico, so che la crisi di bar, ristoranti, locali pubblici può influire in maniera pesante. Ma ballare tutti appiccicati come si fa? Questo non è tornare a vivere, è rischiare troppo».

In merito al fatto che in alcune regioni si balli Conte riferisce: «E una scelta dei presidenti, non potevamo continuare a fare il cane da guardia e abbiamo ritenuto giusto restituire l'autonomia delle decisioni, ma anche la responsabilità delle conseguenze. Non credo comunque che ci siano governatori tanto irresponsabili da mettere in pericolo le persone, voglio poter credere che nessuno stia rischiando». «Con loro - sottolinea - ci confrontiamo in continuazione, al di là di qualche discussione non abbiamo mai avuto

divergenze serie. Lo può dire il ministro della salute Roberto Speranza o quello degli Affari regionali Francesco Boccia. Alla fine si rema dalla stessa parte e per questo a tutti dico: aspettiamo ancora qualche settimana, pensiamo a quello che dovremo affrontare...». Leggi l'articolo completo su
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