Francesco ucciso a 18 anni a Napoli, fermato il presunto killer: è un 19enne. L'omicidio per un piede pestato

Il presunto responsabile sarebbe stato individuato: sarebbe un ventenne di Barra, periferia Est di Napoli

Francesco ucciso a 18 anni, fermato il presunto killer: è un 19enne della periferia di Napoli. L'omicidio per un piede pestato

Si stringe il cerchio intorno all'autore dell'omicidio di Francesco Pio Maimone, il ragazzo di 19 anni ucciso nella serata di lunedì, morto nell'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli dopo essere stato gravemente ferito a colpi di pistola alle 2,30. Il presunto responsabile sarebbe stato individuato: sarebbe un ventenne di Barra, periferia Est di Napoli, e gli investigatori sarebbero arrivati a lui quasi subito, dopo aver esaminato le registrazioni delle videocamere di sorveglianza della zona.

 

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Sarebbe un ventenne dunque il giovane che la notte tra domenica e lunedì scorsi, a Napoli, ha ucciso, per futili motivi, Francesco Pio Maimone, colpito con un colpo di pistola al petto mentre si trovava nei pressi di un noto chioschetto del lungomare partenopeo, zona che nel weekend diventa meta privilegiata della gioventù napoletana. Inutile la corsa in ospedale dove è giunto senza vita.

Le indagini degli investigatori della Squadra mobile della Questura di Napoli, coordinate dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini e dai sostituti procuratori Claudio Onorati e Antonella Fratello (Direzione distrettuale antimafia), sono state rapidissime. Al giovane, che è stato sottoposto a interrogatorio in Questura, viene contestato il reato di omicidio volontario con l'aggravante mafiosa. Secondo quanto si è appreso avrebbe contatti con la criminalità organizzata. Determinanti i testimoni e la videosorveglianza che in quella zona è capillare.


Oggi, a Casal di Principe, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato il grave episodio: «Ieri a Napoli un ragazzo è stato ucciso con una crudeltà che ha sottratto a lui il futuro e lasciato nel dolore i suoi famigliari». Il padre del ragazzo, dopo avere ringraziato il capo dello Stato, ha chiesto a Mattarella di aprire «uno spiraglio» affinché i giovani di Napoli possano avere «un futuro migliore, una vita diversa, perché questa vita non li porta da nessuna parte», ha detto.

Chi è il presunto killer

Chi ha sparato ha praticamente la stessa età di Francesco Pio, che con quell'alterco, scoppiato per un piede pestato oppure per una bevanda versata sulle scarpe (non è ancora del tutto chiaro il motivo), non aveva nulla a che fare. Ma a farne le spese è stato lui, nato il 24 settembre del 2004 a Pozzuoli e non ancora 19enne, residente nel quartiere periferico di Pianura, e morto sulla via degli chalet del capoluogo partenopeo.

Uno dei colpi di pistola esplosi - due o tre quelli avvertiti da una pattuglia della Guardia di Finanza che poi ha avvisato la Polizia di Stato - ha però raggiunto lui, che sognava di aprire una pizzeria e che invece ha trovato la morte per colpa di un balordo. Un singolo colpo che non gli ha lasciato scampo. Conoscenti lo hanno accompagnato all'ospedale Vecchio Pellegrini dove i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Nel frattempo sul lungomare arrivava l'ambulanza del 118, ma lui già non c'era più.

Chi era con la vittima ha descritto la scena agli investigatori: il ragazzo che estrae il revolver, spara, prima in aria poi ad altezza d'uomo. Francesco Pio si accascia tra la folla di giovani tra l'attonito e il terrorizzato. La Procura già ieri ha disposto il sequestro della salma sulla quale sarà eseguita l'autopsia. A raccontare chi era il figlio e quali erano le sue aspirazioni è stata la madre, Concetta Napoletano, intervistata ieri da diversi media: «un ragazzo d'oro, un lavoratore», dice la donna, devastata dal dolore, che chiede «giustizia» per Francesco Pio ma anche «per tutti i figli di Napoli morti senza un motivo».

 

Il padre morì in un agguato di camorra

Il 19enne fermato è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, ucciso in un agguato di camorra nel 2013. Il decreto di fermo, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia, è stato notificato a V.F.P., ritenuto gravemente indiziato del reato di omicidio aggravato dalle modalità mafiose. Gli accertamenti della Squadra mobile hanno evidenziato che nei pressi di uno chalet sito in via Caracciolo si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi.

L'indagato che ha partecipato alla lite, nell'allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d'arma da fuoco, uno dei quali ha ferito mortalmente Maimone che è risultato totalmente estraneo alla vicenda. L'indagato nella giornata di ieri si è reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dalla Squadra mobile e dal commissariato San Giovanni presso un'abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.

 

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