Il parco del Forte venne inaugurato nel 2009 dall’allora sindaco Gianni Alemanno. Si tratta di un’area verde estesa per dieci ettari tra l’Aurelia e la Portuense, negli anni di guerra fu luogo di esecuzione delle sentenze di morte emesse dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. E durante l’occupazione tedesca, fra il ‘43 e il ‘44, vi vennero fucilati 77 partigiani.
I CITTADINI
Liana Gigliozzi abita proprio di fronte al parco e suo padre fu una delle vittime delle Fosse Ardeatine. «Motivo in più per cui le condizioni di questa grande distesa verde mi sono a cuore», racconta. La vista è desolante: erba alta mai tagliata, i cestini della spazzatura stracolmi, alberi e rami da potare. A terra anche i segni di focolari probabilmente accesi nella notte da qualche senzatetto per riscaldarsi. «La serratura della cancellata di ingresso è stata manomessa - spiega Liana - nessuno più da anni viene a chiuderla e dopo il calare del sole passeggiare nel parco diventa pericoloso. Abbiamo paura che ci si accampino balordi e sbandati. L’ex casa del guardiano è stata vandalizzata e non capiamo perché gli edifici delle ex carceri non siano recuperati e trasformati in luoghi a servizio pubblico o a museo della memoria. Ogni tanto vengono politici a mettere corone di fiori davanti alla lapide commemorativa, ma tutto intorno è sommerso dall’incuria». Fino a due mesi fa al Forte giravano anche dei film. «Abbiamo chiesto che i soldi incassati dal Comune per la concessione delle riprese fossero utilizzati per la manutenzione dell’area, ma niente», conclude Picone. Leggi l'articolo completo su
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