Un finto rapimento, inscenato per ottenere 1.500 euro dai genitori. Sembrava un piano perfetto, ma non lo era. Ed è così che, in provincia di Monza-Brianza, un 35enne è finito nei guai insieme a due complici.
Leggi anche > Milano, il manager "predatore sessuale" dal carcere alla comunità per disintossicarsi
Il protagonista della vicenda è un 35enne di Seregno, ora denunciato per violenza privata e procurato allarme insieme ai due complici: un coetaneo di Napoli e un 49enne brianzolo. Tutto era iniziato nella prima serata di sabato, quando il 35enne aveva chiamato i genitori 60enni: «Aiutatemi, mi hanno rapito due calabresi». I genitori, che sapevano dei problemi di tossicodipendenza del figlio, avevano temuto che si fosse messo nei guai per debiti di droga e si erano subito rivolti ai carabinieri.
I militari hanno quindi intercettato una seconda chiamata, dove un uomo con un forte e (forse troppo) marcato accento calabrese aveva lanciato la minaccia: «Dateci subito i soldi o lo facciamo a pezzi e lasciamo i resti per strada». I carabinieri avevano quindi organizzato un finto appuntamento per lo scambio di denaro, presidiando la zona. In quel punto, è stato avvistato il 35enne figlio della coppia, subito fermato. Poco distanti, a bordo di una Bmw con targa della Repubblica Ceca, si trovavano invece i due complici. I tre, una volta bloccati, hanno ammesso di aver inscenato il sequestro per ottenere quei soldi da spartirsi.
Leggi l'articolo completo suLeggo.it