Entra in classe e difende la figlia bullizzata, l'incubo della mamma: perseguitata dal patrigno della bulla

Da quel momento la signora avrebbe iniziato a ricevere telefonate e minacce da parte del patrigno della 14enne

Entra in classe e difende la figlia bullizzata, l'incubo della mamma: perseguitata dal patrigno della bulla

Un vero e proprio incubo per una famiglia di Bari. La prima vittima della storia accaduta all'istituto scolastico Maiorana del capoluogo pugliese è stata la figlia: una 14enne che veniva bullizzata da una coetanea. Poi, però, a subire costanti minacce è stata la madre, intervenuta in classe per difendere la figlia, da parte del patrigno della bulla. Una brutta vicenda che si è conclusa con una condanna a 2 anni e 6 mesi di carcere in primo grado per stalking

 

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La ricostruzione

 

 

 

Tutto è iniziato nel 2021 quando, per difendere la figlia dagli atti di bullismo, una mamma era entrata in classe per affrontare i prepotenti e avrebbe aggredito una ragazzina 14enne accusata di aver bullizzato la figlia, che sarebbe stata colpita anche alla testa. La donna era stata denunciata per aggressione per il fatto, ma da quel momento la signora avrebbe iniziato a ricevere telefonate e minacce da parte del patrigno della 14enne. Una vera e propria escalation tra richieste estorsive di denaro e appostamenti sotto casa e nei luoghi di ritrovo che hanno portato una denuncia e all'inizio delle indagini nel 2022.

 

Il processo

 

Indagini sfociate nel processo per stalking che in primo grado si è risolto con una condanna per l'uomo. Secondo l'accusa, i comportamenti persecutori dell'uomo avrebbero generato uno stato di ansia e paura nella ragazzina e nella madre costringendole anche a cambiare le loro abitudini di vita. E proprio per questo, il giudice è andato oltre la richiesta di condanna a due anni avanzata dalla Procura barese e ha disposto anche il risarcimento del danno per 5mila euro a ciascuna per le due persone offese, madre e figlia. Fondamentali per sostenere l'accusa le foto e i video registrati dalla donna. «La signora è stata lucida, perché ha registrato le chiamate e documentato gli appostamenti di questa persona e chi ha svolto le indagini ha avuto il merito di ricostruire in maniera precisa gli atti persecutori», ha spiegato il legale della donna.

 

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