Avrebbe compiuto sessant'anni il 28 giugno. Un traguardo importante, dal punto di vista umano e lavorativo, per una persona che ha vissuto con intensità la propria vita. Un destino beffardo e crudele, però, si è portato via ieri mattina improvvisamente Dario Toffoli, tradito dal cuore, con un doppio infarto che non gli ha lasciato scampo, in quello che era, da una vita, il suo luogo di lavoro, ma anche la sua seconda casa: Villa Sandi a Crocetta (in provincia di Treviso).
Enotecnico conosciuto e stimato, oltre che impegnato in varie realtà imprenditoriali e sociali, Toffoli, che abitava a Ponte di Piave, era divenuto dalla fine del 2019, presidente della Cantina sociale di Ormelle, nel cui Cda era entrato nel 2001. Ma era anche membro del consorzio Docg Asolo Montello dal 2015 e dell'Assemblea ente parco del Sile. Numerose pure le esperienze in ambito faunistico venatorio.
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LA TRAGEDIA
«È venuto a lavorare normalmente - racconta l'ex sindaco di Crocetta Eugenio Mazzocato, che a sua volta lavora a Villa Sandi - A un certo punto, però, a quanto mi hanno riferito i colleghi che gli erano vicini, ha detto di non sentirsi bene. Si è alzato per andare a prendere un bicchier d'acqua ed è caduto a terra». Immediatamente sono arrivati i soccorsi e attorno alle 9.30 anche l'elicottero è atterrato sullo spiazzo vicino alla villa, lasciando immediatamente intuire ai passanti e agli automobilisti che qualcosa di grave doveva essere successo. «Non ero presente nella stanza - precisa Mazzocato - ma posso assicurare che tutto è stato molto rapido. Sono stati effettuati i primi interventi per rianimarlo e ha ripreso conoscenza. Durante le operazioni, però, ha avuto un secondo infarto, che è risultato fatale. Il tutto si è svolto nell'arco di una ventina di minuti». È stato allora che la disperazione si è impossessata della Villa, mentre venivano avvisati anche Giancarlo Polegato e la moglie Augusta e arrivavano pure da Ponte di Piave la moglie e i due figli dell'enologo.
LA CARRIERA
Dopo il diploma al Cerletti di Conegliano, Toffoli aveva conseguito prima il titolo di enologo e poi, nel 2001, la laurea in scienze chimiche. Fin da ragazzino, nel 1977, aveva però cominciato a lavorare nell'azienda vitivinicola di famiglia. Nel 1983, poi, era approdato alla Cantina sociale di Campodipietra come analista e addetto alla vinificazione. Dall'86 all'89, quindi, era iniziata l'esperienza alla Gioiosa proseguita poi a Villa Sandi come responsabile viticolo ed enologico e responsabile di qualità. Numerosissimi gli incarichi e gli impegni, che seguiva con passione e competenza. Da ieri mattina, di tutto ciò restano solo vuoto e dolore. Leggi l'articolo completo su
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