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«E' stato un gesto spontaneo. Non si è trattato affatto di esibizionismo. Il nostro ruolo è quello di farci da parte e non stare sotto i riflettori. Io e i miei colleghi conosciamo la famiglia Cucchi da tempo, lavorando qui da anni nelle aule del tribunale». Così il maresciallo maggiore dei carabinieri che ieri ha salutato Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, con un baciamano subito dopo la sentenza nell'aula bunker di Rebibbia.
«Non mi aspettavo tutto questo clamore», aggiunge il militare dell'Arma, oggi regolarmente in servizio nella cittadella giudiziaria di piazzale Clodio mentre ieri era nell'aula bunker di Rebibbia dove si è celebrato il processo che ha portato alla condanna di due carabinieri per omicidio preterintenzionale.
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