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I due russi si erano presentati al portiere di notte con documenti palesemente falsi e senza timbri di ingresso in Italia, particolare che ha insospettito l'impiegato, che ha assegnato loro una stanza per prendere tempo ma nel frattempo ha chiamato i Carabinieri. I militari, intanto, erano giunti in hotel seguendo le tracce lasciate da entrambi sulla vicina spiaggia: nei loro babagli hanno trovato denaro e strumenti per la navigazione.
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COSA È ACCADUTO Hanno rischiato di morire a pochi metri dalla terraferma e se sono salvi lo devono a decine di semplici cittadini che non ci hanno pensato un momento a gettarsi in mare per portarli al sicuro. È quanto é accaduto a 51 migranti di etnia curda che - sicuramente ignari delle polemiche politiche sugli sbarchi e della sorte di loro simili che su navi Ong hanno vagato per settimane nel Mediterraneo - sono arrivati all'alba sulla costa crotonese, nella frazione Torre di Melissa.
Il primo sbarco del 2019 in Italia, su una rotta, quella balcanica, che, di fatto, è sempre andata avanti senza subire fermate. Una rotta su cui navigano prevalentemente piccole barche a vela che riescono, per dimensioni e forgia - sembrano navi di croceristi - a sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine. Un flusso praticamente ininterrotto che porta a riva piccole quantità di essere umani, provenienti prevalentemente dalla Turchia, dal Medio Oriente o dal Sud est asiatico. Lo scorso anno furono una ventina, in prevalenza sulla costa crotonese, ma anche su quella ionica reggina.
Nonostante gli sforzi e la generosità degli abitanti del posto, però, uno dei migranti è stato inghiottito dai flutti e adesso risulta disperso, mentre i carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno individuato i presunti scafisti, due cittadini russi di 43 e 25 anni, bloccati in un albergo in cui erano andati a dormire. La barca sulla quale viaggiavano i 51 migranti - tra loro sei donne, tre bambini ed un neonato - si è incagliata a pochi metri dalla costa, nei pressi di un albergo, dopo essere stata abbandonata dagli scafisti e si è rovesciata su un lato.
CITTADINI IN ACQUA Le grida disperate hanno svegliato alcuni residenti della zona. I cittadini non ci hanno pensato su due volte e sono corsi in acqua per portare a riva quei disperati. Anche il sindaco di Melissa Gino Murgi è intervenuto. «Ho visto miei concittadini togliersi il giubbotto per darlo alle persone bagnate e infreddolite» ha raccontato poi. «Tutti, qui, si sono prodigati al massimo. Sono orgoglioso di come abbia funzionato la macchina dei soccorsi e dell'accoglienza, con grande diligenza e professionalità», ha aggiunto.
Il più piccolo degli occupanti la barca, un bambino di pochi mesi, e la madre, sono rimasti intrappolati nello scafo.
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